CATANIA. Il successo per la compagnia Zappalà danza di Catania continua. E’ un crescendo che perfettamente si accorda, forse per una mera coincidenza , con le stesse movenze fluenti e sinuose dei ballerini di danza contemporanea della compagnia fondata da Roberto Zappalà. Ieri a Piazza Università è stata una vera standing ovation per lo spettacolo “Lava Bubbles” per il festival I ART. Una performance che ha centrato appieno la mission di “happening”, attirando davvero un grande numero di persone, nonostante la pioggia caduta nel primo pomeriggio avesse un po’ preoccupato tutti. Sono servite un paio di ore ai tecnici e operai che munitisi per l’emergenza di secchi e stracci hanno accuratamente asciugato il palcoscenico dove si sono poi esibiti i danzatori. Stasera è replica per la produzione che s’inserisce nell’ambito del progetto “Nella città, la danza”, ideato dal direttore artistico Roberto Zappalà.
“Tutto nasce – dichiara Roberto Zappalà – dall’idea della danza come arte intesa alla fruizione di tutti. All’aperto nella città e alla portata di chiunque passi, non al chiuso. E’ in maniera chiara un rapporto inestricabile tra una forma artistica e il luogo dove questa si svolge, tra i corpi dei danzatori e il corpo della città, il titolo delle singole creazioni indica le specificità e le suggestioni della città “palcoscenico” che si rivolta davvero a tutti”. “Lava bubbles” in realtà si riferisce proprio ad una parte della tecnica di studio della compagnia di Roberto Zappalà, chiamata ‘Modem’, intesa come movimento democratico.
I danzatori vestiti di nero e di rosso, i colori del magma e del vulcano, eseguono incessantemente movimenti e gesti espressione di un ritmo che parte da dentro, dalle viscere e fuoriesce come i lapilli della terra. Un’energia che sgorga con impeto e si manifesta sul palcoscenico nelle performance dei ballerini. Ma è soprattutto un linguaggio del corpo che si divide in “Lava flowing” (fluire della lava) e “Lava Bubbles” (Bolle di lava) che oltre ad evocare, ovviamente, l’Etna, “sono la metafora – dice Zappalà – di un magma continuo, di un ribollio incessante, ma anche di uno straordinario senso di rinascita che questa città necessita. Per me che sono catanese ci sembrava interessante raccogliere le suggestioni che ci provengono dal territorio e tradurli in uno spettacolo” – conclude l’autore del concept, della direzione, della coreografia e della regia dello spettacolo.
Ma in scena i dodici danzatori non sono da soli, ad affiancarli due straordinari percussionisti (Francesco Cusa e Bernardo Guerra) e brevi interventi verbali che fanno “Lava Bubbles” una performance in cui si incrociano straordinariamente gesti, musica e parole. Ancora una volte ricorre il tema dell’anno, l’esilio che con grande successo ha inaugurato quest’anno la rassegna di danza contemporanea curata da Scenario Pubblico per la stagione 2014-2015. E’ certamente stata una forma di “Exiles” quella di Roberto Zappalà, ma più di tutto una scelta dettata dall’intuizione di rimanere nella città di Catania riuscendo a trovare una sua dimensione artistica. Oggi la Compagnia Zappalà danza è un’eccellenza catanese e considerata dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea. Insomma, il tempo gli ha dato ragione.