L'odio, l'amore, Caino e Abele |L'uomo nel corpo a corpo di Zappalà - Live Sicilia

L’odio, l’amore, Caino e Abele |L’uomo nel corpo a corpo di Zappalà

Corpo a Corpo è la nuova creazione di Roberto Zappalà per la compagnia Zappalà danza. Repliche stasera e ad aprile.

lo spettacolo a Scenario Pubblico
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CATANIA – È da una profonda e dolorosa riflessione sulla violenza, che prende vita la nuova creazione di Roberto Zappalà. Il direttore artistico e fondatore della compagnia catanese Compagnia Zappalà Danza ha presentato in prima assoluta il suo ultimo progetto intitolato “Corpo a corpo”. Le repliche proseguiranno fino a stasera a Scenario Pubblico, il centro coreografico internazionale di piazza teatro Massimo a Catania, e poi ad aprile nelle date 14 e 15. L’evento, messo in piedi nell’ambito della stagione artistica u(ma)nità, ha registrato il sold out e nasce da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà che ne ha curato coreografie e regia. Si tratta in realtà di un’anticipazione del più grande progetto Liederduett che verrà allestito al Festival Bolzano Danza. A seguire ci sarà una seconda meditazione Come le ali, il cui debutto è fissato per il 19/20 maggio a Viagrande Studios a Viagrande.

Corpo a corpo è una meditazione su Caino e Abele, che parte proprio dal primo fraticidio e lutto dell’umanità. Una riflessione sull’eterna dicotomia che caratterizza il mondo: il bene e il male, l’amore e l’odio, le lotte degli uomini per l’affermazione degli uni sugli altri. È uno spettacolo forte, ma anche struggente e dalle vibrazioni non scontate. Di tutto questo ce ne parla il direttore artistico Roberto Zappalà, al termine della seconda rappresentazione avvenuta ieri sera. “In Corpo a Corpo c’è la suggestione immediata di un conflitto tra i corpi. Il primo conflitto della storia dell’umanità e proprio quello fra Caino e Abele e quasi banale per certi versi”. Ma l’idea in realtà nasce da una domanda “che – dice ancora Zappalà – mi sono posto: da tempo avverto questo gigantesco ritmo dettato dagli omicidi, suicidi e la violenza contro le donne. Tutti questi passaggi quotidiani hanno portato a chiedermi se il primo omicidio della storia dell’umanità non fosse mai accaduto, l’umanità come sarebbe stata. Ecco, questa è la domanda che mi sono fatto”. Corpo a Corpo evoca infatti la prima lotta e anche il primo delitto; la prima conseguenza della rottura del rapporto fra gli uomini con Dio. Una rottura così tragica e definitiva da condurre, appunto, al delitto.

Uno spettacolo contemporaneo in cui appunto è forte l’intento di suggestionare. “Il linguaggio è nuovo e diverso – spiega – con una lettura diversa. Non potrebbe essere altrimenti”. Nel corso della rappresentazione ricorrono vari temi, fra cui quello del ring e del pugilato, ma anche quello del sale, come simbolo di purificazione dell’uomo. “La storia del sale in realtà – precisa il direttore artistico – è molto frammentata, perché ha voluto significare tante cose, dal salario come mezzo di scambio, alla purificazione in molte religioni. Il mio è un messaggio utopico, ma di speranza verso l’umanità. Per me l’importante era proprio questo, cioè che arrivasse alla fine un messaggio poetico”.

E cresce l’importanza della compagnia Zappalà danza nel panorama internazionale, proseguendo nel suo cammino fatto di fatica ma anche di consensi. “Presto andremo in giro per il mondo. Tra un po’ inizieremo, infatti, una tournée in Argentina, Giappone e Australia. È un periodo che per fortuna continua a essere buono e molto intenso”, conclude Zappalà.

 


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