CATANIA – Decadimento evidente e insopportabile. Sono i commercianti del centro storico di Catania a parlare, a proposito della gestione della zona movida da parte dell’amministrazione comunale. Lo fanno con una nota molto dura, nella quale lamentano i problemi di sempre e, contestualmente, contestano quanto stabilito ultimamente relativamente al suolo pubblico. “Ad essere colpiti da questa incompetenza e degrado sono coloro che lavorano e che cercano di resistere malgrado tutto alla follia della burocrazia, ormai sempre più scollata dalle realtà, sempre più pedante e bigotta – scrivono gli esercenti della Fipet. A Catania, infatti, non passa giorno che la burocrazia non inventi nuove regole e non trovi scuse per multare commercianti o aumentare le tasse di servizi inesistenti”– continuano.
Si riferiscono, in particolare, a quella che definiscono “l’ultima novità”, ovvero quella relativa alle pedane degli esercizi commerciali che, secondo le norme stabilite dall’amministrazione, vanno rimosse entro le 2 del mattino per poi essere rimontate il giorno successivo. “Un’assurdità tutta catanese – tuonano ancora i commercianti – e fuori da ogni logica reale. Infatti le pedane collocate fuori dagli esercizi commerciali, non si trovano lì tanto per sport ma a causa del dissesto dei marciapiedi o del dislivello tra l’ingresso e il marciapiede, e sembra davvero assurdo che ogni sera debba essere imposta questa operazione di smontaggio e rimontaggio”.
Il presidente Fipet – Cidec Roberto Tudisco, ha raccolto il dissenso di quanti nei giorni scorsi si sono ritrovati vittime di multe elevate. “La cosa più grave denunciata dal nostro sindacato – spiega Tudisco – è la totale assenza di trasparenza amministrativa. Se, fino al 2012, era consentito lasciare le pedane montate per coloro che avevano una concessione permanente – continua – adesso invece sembrano cambiate le regole nonostante alcuna modifica della normativa o del regolamento sia intervenuta . Questo dimostra in modo lampante che siamo alla mercé degli umori dei dirigenti che ignari di cosa voglia dire fare il commerciante in questi tempi, spendono il tempo in crociate prive di qualunque logica”.
Regole complicate che, secondo Tudisco, non avrebbero simili in altre città. “Sembra quasi che chi dovrebbe scrivere le norme per regolarizzare le attività commerciali non faccia altro che complicare inutilmente anche le cose più semplici. E non si tratta di un caso isolato ma di una costante che si ripresenta puntuale a gennaio e a maggio di ogni anno. C’è sempre qualcosa di nuovo sulla concessione del suolo pubblico, sempre un nuovo vincolo, sempre nuove fantasiose regole e nuove sanzioni e aumenti, mentre le norme sono sempre le stesse dal 1991. Nessuno si scandalizza se per ottenere un semplice foglio di rinnovo debbano passare fino a 4 mesi per un semplice timbro e qui nessuna istituzione cittadina interviene a sanzionare l’inefficienza.
Una situazione di confusione che, con la stagione estiva, potrebbe complicarsi ulteriormente, e che danneggerebbe i commercianti regolari. Con buona pace degli abusivi che, sempre secondo Tudisco. “Lanciamo un appello al sindaco Bianco e alle Istituzioni cittadine – conclude – affinché cessi questa assurda situazione di strapotere della burocrazia e si possa recuperare trasparenza amministrativa e attenzione al buon senso poiché le regole dovrebbero avere lo scopo di aiutare coloro che operano nella legalità e metterli nelle condizioni di svolgere serenamente la propria attività altrimenti l’unico messaggio che promana dallo Stato è che –con evidenza di tutti- abusivo è meglio”.