Omicidio Pappalardo | C'è un sospettato - Live Sicilia

Omicidio Pappalardo | C’è un sospettato

L'esame autoptico sul corpo del 32enne trovato carbonizzato all'interno di una Toyota Aygo è iniziato ieri pomeriggio. Diversi gli indizi già raccolti dai carabinieri: ma al momento gli investigatori hanno le bocche cucite.

Le indagini
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2 min di lettura

La vittima, Massimo Pappalardo

PATERNO’ – L’autopsia sul corpo di Massimo Pappalardo, trovato morto carbonizzato in una Toyota Aygo domenica scorsa nelle campagne di Paternò, è iniziata ieri alle 16. L’esito dell’esame autoptico affidato al medico legale Giuseppe Ragazzi potrà sciogliere numerosi dubbi sulle modalità dell’uccisione del 32enne di Valverde, titolare della pizzeria Paradise del borgo marinaro di Aci Trezza. Gli esami sul cadavere serviranno a determinare le modalità con cui è stato ucciso Pappalardo. Un particolare “cruciale” per ricostruire l’efferato delitto. Nel frattempo, gli interrogatori dei carabinieri proseguono ed il cerchio si stringe attorno ad un sospettato la cui identità al momento resta secretata.

Il corpo carbonizzato è stato rinvenuto domenica sera: era all’interno dell’auto intestata alla madre della vittima. La Toyota è stata gettata in una scarpata di contrada Poggio Monaco. Una zona impervia e difficile da raggiungere: chi ha ucciso, dunque, conosceva bene quelle strade. A fare la macabra scoperta sono stati i carabinieri di Paternò che stanno conducendo le indagini coordinate dal Procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Rosaria Molè. Il sistema satellitare dell’Aygo ha inviato alla sala di controllo dei segnali anomali ed è stato dato immediatamente l’allarme.

Il luogo del ritrovamento

Il volto di Massimo Pappalardo era irriconoscibile. Il corpo carbonizzato era riverso sul sedile posteriore. L’auto è stata incendiata dopo essere stata cosparsa di liquido infiammabile. I carabinieri hanno trovato la tanica di benzina usata per appiccare le fiamme. E in mano agli investigatori ci sarebbero altri elementi che già ieri mattina escludevano – nonostante le modalità dell’omicidio – qualsiasi coinvolgimento della criminalità locale. E’ la pista passionale quella su cui si sta lavorando a ritmi serrati: i carabinieri attraverso lo studio di tabulati, interrogatori, telecamere di video sorveglianza, tracciato del sistema satellitare dell’auto, stanno cercando di cristallizzare le ultime ore di vita della vittima. Un lavoro meticoloso che serve a supportare gli indizi finora raccolti.

Il 32enne era andato a Paternò sabato sera: doveva accompagnare un’amica a casa. Da quel momento Massimo Pappalardo fa perdere le sue tracce. Qualcosa è avvenuto dopo che la donna è scesa dalla macchina. Qualcuno gli ha teso una trappola in un’agguato pianificato nei minimi particolari oppure un appuntamento (magari chiarificatore) è sfociato in un delitto efferato? Interrogativi a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta.

 


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