Migranti, dirigenti medici:| “Lesa la dignità professionale” - Live Sicilia

Migranti, dirigenti medici:| “Lesa la dignità professionale”

Hanno ricevuto l’obbligo di prestare servizio al Porto di Catania qualora scattasse l’allerta dalla Prefettura di Catania in caso di sbarchi clandestini, ma loro non ci stanno. Così quasi mille medici etnei dipendenti dall’ASP etnea denunciano una procedura che definiscono illegittima.

La denuncia contro l'asp
di
2 min di lettura

CATANIA – Essere reperibili 24 ore su 24 ore, 7 giorni su 7, per recarsi al porto di Catania in caso di sbarchi imminenti di immigrati e prestare lì il loro servizio. Battono il pugno duro i centinaia di medici etnei dipendenti dall’ASP di Catania che non ci stanno a quella che definiscono una imposizione caduta dall’alto e che lede la loro dignità professionale. “Abbiamo il massimo rispetto per tutte quelle persone che affrontano in condizioni drammatiche la traversata del Mediterraneo per recarsi nelle nostre coste – spiega Marina Tumino vice segretario regionale di Anao Assomed, sindacato della dirigenza medica – potremmo prestare il nostro servizio da volontari, non è questo il problema, ciò che ci rammarica è l’imposizione dell’Asp che tramite una lettera ci ha informato delle perentorie disposizioni obbligatorie, pena severi provvedimenti nei nostri riguardi”.

Nell’occhio del ciclone, come già accennato, i dirigenti medici in servizio presso U.O.C. con degenza di vari Presidi Ospedalieri dell’Azienda per la precisione sette in tutto il territorio catanese, ovvero: Militello, Caltagirone, Paternò, Biancavilla, Giarre, Acireale e Bronte. Il motivo del loro “NO”. “I colleghi dell’ospedale Gravina di Caltagirone ad esempio dovrebbero percorrere 80 km per recarsi al Porto di Catania – prosegue Marina Tumino – in qualsiasi circostanza la nostra presenza alla banchina determinerebbe una grave carenza di forza lavoro all’interno dei presidi ospedalieri nei quali prestiamo servizio da contratto, quest’ultimo mi sembra ovvio che verrebbe totalmente stravolto”.

Il problema sicurezza. Stando a quanto riferito dalla dottoressa Tumino, l’ASP fornirebbe ai medici isoltanto una casacca con logo dell’azienda, una disposizione inammissibile per i Dirigenti Medici. “Mi sembra ovvio che si tratti di una operazione di facciata – spiega la vice segretaria ai nostri microfoni – in questo modo non ci sarebbe né protezione per chi sbarca né tutela per la popolazione dal momento in cui ad esempio le malattie infettive se in fase di incubazione non possono essere diagnosticate con una semplice visita senza strumenti in nostro possesso”.

Una illegittimità. “Il nostro contratto ci obbliga a lavorare in ospedale, tanto che abbiamo bisogno di particolari autorizzazioni per lavorarne al di fuori invece adesso ciò che denunciamo è l’utilizzo anomalo e improprio della nostra deontologia professionale. Tutto questo è illegittimo – conclude Marina Tumino – che ci convochino per discuterne tutti insieme, non possono essere lesi in questo modo i diritti dei lavoratori”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI