RIPOSTO – Sono nove le ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e due ai domiciliari, per detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti emesse dal Gip di Catania Loredana Pezzino, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Valentina Sincero, ed eseguite stamani dalla Guardia di Finanza di Riposto nel corso dell’operazione denominata Tabula Rasa. Sette le persone condotte nel carcere di Piazza Lanza a Catania con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra loro Roberto la Spina, Carmelo Coco, Giuseppe Di Stefano, tutti di Fiumefreddo di Sicilia, Davide Maccarrone, di Misterbianco, e Costantino Talio, Giuseppe Crisafulli e Giuseppe Santoro, residenti tra i comuni di Giardini Naxos e Taormina. Altre due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari hanno raggiunto Carmelo Di Leo e Daniele Mannino, il primo di Taormina ed il secondo di Giardini Naxos.
Dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle sarebbe emerso il ruolo centrale di Roberto La Spina, già sottoposto agli arresti domiciliari per altri reati. Nella sua abitazione sarebbe stato creato un vero e proprio laboratorio per il confezionamento della droga da immettere sul mercato. Cocaina e marijuana venivano tagliate per poi essere vendute dagli altri indagati principalmente nelle piazze di Giarre, Riposto, Giardini Naxos e Taormina. Nel corso dell’attività info investigativa le Fiamme Gialle hanno raccolto una serie di elementi probatori a carico dei nove indagati, grazie anche all’ausilio di microspie e di telecamere installate dentro e fuori l’abitazione di La Spina. Numerose le conversazioni captate e registrate dai finanzieri nel corso delle quali venivano illustrate dettagliatamente le modalità e le zone nelle quali spacciare le sostanze stupefacenti. Le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza hanno inoltre permesso di identificare tutti i soggetti coinvolti.
All’alba di stamani è scattato il blitz che ha visto impiegati sessanta militari della Compagnia di Riposto, della Tenenza di Acireale, della Brigata di Bronte e della Compagnia di Taormina. Fondamentale anche il supporto delle tre unità cinofile provenienti da Catania, con le quali sono state eseguite contestualmente una seri di perquisizioni domiciliari. Oltre ai nove soggetti, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare, ci sarebbe anche un’altra persona indagata. Poco fa nel carcere di Piazza Lanza a Catania si sono conclusi i primi interrogatori di garanzia per Roberto La Spina, Giuseppe Crisafulli e Giuseppe Di Stefano.