La denuncia di TeleStrada: |"Costretti ad arrangiarsi" - Live Sicilia

La denuncia di TeleStrada: |”Costretti ad arrangiarsi”

La direttrice di Telestrada, Gabriella Virgillito, commenta l'operazione della scorsa settimana, che ha visto allontanati  alcuni clochard che dormivano sotto i portici di corso Sicilia. "Ognuno - denuncia - è stato costretto ad arrangiarsi da sé, l'importante è non deturpare il centro cittadino con fastidiose presenze".

l'operazione di corso sicilia
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CATANIA – Un’operazione di facciata, di apparenza. Cosi i colleghi di TeleStrada, la televisione dei senza fissa dimora, ha commentato l’operazione eseguita sabato sera in Corso Sicilia, quando pattuglie di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani hanno sgomberato i portici dai senza fissa dimora che, da tempo, li hanno eletti rifugio per le notti invernali. Il commento, che nulla lascia all’immazginazione, a corredo di un video realizzato da Telestrada, è del direttore della testata, Gabriella Virgillito, da tempo in prima linea nel sostegno delle persone con problemi economici o di adattamento, che vivono la strada. “I senza tetto che dormivano sotto i portici di Corso Sicilia sono stati invitati ad andare via da lì, ma non c’è posto nei dormitori cittadini, fa freddo e i posti letto scarseggiano. Quale soluzione ha pensato per loro l’amministrazione comunale? Abbiamo cercato di capirlo, ma la realtà che abbiamo scoperto è scoraggiante perché la soluzione al momento non c’è. Così, ognuno è stato costretto ad arrangiarsi da sé, l’importante è non deturpare il centro cittadino con fastidiose presenze”. Le circa 23 persone che dormivano sotto i portici, infatti, sarebbero stati sostemati dignitosamente solo in minima parte.

“Queste persone sono di composizione mista e hanno provenienze diverse – spiega l’assessore all’Armonia sociale, Fiorentino Trojano. Alcuni sono catanesi, altri polacchi e altri ancora veri e propri homeless che sono stati accompagnati nei centri di accoglienza. Quanto abbiamo effettuato – prosegue – non è stato uno sgombero, ma un lavoro di accompagnamento che abbiamo realizzato insieme al presidio leggero”. L’assessore sottolinea che si tratta di un lavoro “lungo e delicato e aggravato dalla crisi”, ma sono sempre di più le voci di protesta per cui l’attuale amministrazione sia poco sensibile al sociale.

 

 


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