CATANIA – Un esposto per salvaguardare la biodiversità della Sicilia orientale. E’ quanto ha presentato Legambiente Catania alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea per le “gravissime alterazioni ambientali arrecate ai pantani di Gelsari e di Lentini, aree sottoposte a tutela sia attraverso una Zona di Protezione Speciale, specifica area di tutela individuata a livello europeo per la protezione degli uccelli, sia anche da un vincolo biennale apposto dalla Regione Siciliana”
“L’associazione – scrivono gli ambientalisti etnei – insieme ad alcuni zoologi italiani specialisti in materia di conservazione della natura e di tutela della biodiversità (Pietro Alicata, Università di Catania, Emilio Balletto, Università di Torino, Domenico Caruso, Università di Catania, Achille Casale, Università di Sassari, Bruno Massa, Università di Palermo), ha chiesto infatti alla Commissione Europea di intervenire nei confronti dello Stato Italiano per assicurare il rispetto degli impegni assunti riguardo alla tutela di specie e habitat di interesse ai fini della conservazione della biodiversità in Europa. Lo comunica la stessa associazione che specifica come nell’esposto sia stata documentata la “gravissima violazione delle norme di tutela della rete ecologica europea “Natura 2000” per danni sia ad habitat d’interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva europea “Habitat”) e della Direttiva 79/409/CEE (Direttiva europea “Uccelli”) sia a specie animali rare o minacciate inserite negli elenchi delle medesime direttive”.
Il ricorso alla Commissione europea si è reso necessario in quanto, nonostante Legambiente avesse denunciato prontamente gli interventi di prosciugamento delle zone umide attraverso l’attivazione di impianti idrovori da parte del Consorzio di Bonifica 10 Siracusa e la distruzione con mezzi meccanici della vegetazione dei pantani, nessuna azione di tutela è stata intrapresa dalla Regione Siciliana. Anche le stesse indicazioni impartite dalla Regione al Consorzio di Bonifica, per mantenere l’acqua almeno in porzioni dei pantani, sono rimaste del tutto disattese. Il Consorzio, di contro, ha continuato incessantemente l’emungimento delle acque dei pantani (che vengono gettate a mare!), attività che, sommata agli interventi di sbancamento e di distruzione della vegetazione, ha comportato il totale prosciugamento di entrambi pantani e la scomparsa degli habitat e delle specie di uccelli acquatici di interesse comunitario.
Oggi l’intera superficie dei due pantani, che sino allo scorso anno pullulava di specie di uccelli di grande interesse ai fini della conservazione a livello europeo o planetario, quale la Moretta tabaccata, appare una distesa brulla, arida e priva di vita. È presente acqua soltanto nei canali principali dei pantani. L’esposto è stato inviato anche al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, chiedendo di assumere adeguate iniziative di tutela dei pantani e di intervenire con forza nei confronti della Regione Siciliana al fine di garantire, attraverso il ripristino delle due importanti zone umide, la presenza delle specie e degli habitat prioritari ai fini della conservazione. Inoltre, considerato che l’interesse ai fini della conservazione di specie e habitat travalica i confini nazionali, l’esposto è stato trasmesso anche a tutti gli organismi internazionali che si occupano di tutela delle zone umide o della biodiversità”.