CATANIA – Un video denuncia per segnalare ciò che accade al nostro territorio. Un filmato che immortala un paesaggio unico in Sicilia destinato a cambiare nel prossimo futuro, modificato dall’elettrodotto. I cui lavori sono in esecuzione dall’estate appena trascorsa e che passerà all’interno dell’area dei pantani Gelsari e Lentini, aree umide al confine tra la provincia di Catania e quella di Siracusa.
“Vincolo ignorato”
Un’infrastruttura all’interno di un’area dichiarata Zona di Protezione Speciale a tutela della rete ecologica europea “Natura 2000” , istituita nel 2009 per tutelare le specie di uccelli selvatici. Vincoli precisi che avrebbero potuto bloccare l’opera ma che, però, sarebbero spariti dalle mappe. È quanto denuncia l’Ente Fauna Siciliana che si fa portavoce della battaglia di numerose associazioni e gruppi di cittadini che, da anni, lottano per la salvaguardia della zona. L’Ente Fauna chiede attenzione “alla vicenda della costruzione dell’elettrodotto della società Terna i cui lavori stati avviati nell’agosto del 2021 e che prevede l’attraversamento dei pantani Gelsari e Lentini – afferma la portavoce. In nessun elaborato progettuale è riportato che i pantani fanno parte della Zona di Protezione Speciale ITA070029. Sono del tutto ignorati: è come se non esistessero. Eppure, il danno ambientale che arrecherà la costruzione dell’elettrodotto sarà grave. E la devastazione visiva per uno dei paesaggi palustri più belli della Sicilia sarà insanabile e non mitigabile”.
Il video denuncia
“Abbiamo realizzato un video pubblicato su You Tube che denuncia quanto sta accadendo”. Quel che sta accadendo al confine tra Catania e Siracusa è mostrato, dunque, in un video. Dove una voce racconta ciò che è e ciò che, probabilmente, non sarà più, dando precise responsabilità a chi avrebbe dovuto salvaguardare un territorio.
Le battaglie del passato
Non solo elettrodotto. Negli ultimi dieci anni sono tante le battaglie condotte dalle associazioni. Legambiente in testa, per tutelare l’area. Un lavoro che ha consentito di fare rientrare l’area all’interno delle Zps e che, per alcuni anni, ha portato anche la Regione a porre un vincolo. Due gli esposti presentati all’Ue contro il Consorzio di Bonifica 10 per l’attivazione delle idrovore e il prosciugamento dei pantani – motivo che ha portato all’assegnazione della bandiera nera di Legambiente proprio al Consorzio – e strenua la lotta contro la realizzazione di un centro commerciale, che vide schierata anche Confommercio al fianco degli ambientalisti, non sono bastati ad attirare l’attenzione sull’area e sulla sua salvaguardia.