CATANIA – Gli strascichi della mega inchiesta Nuova Ionia portano a sferrare un altro duro colpo alla criminalità organizzata, una martellata che scuote la forza finanziaria e immobiliare del gruppo criminale dei Cintorino, ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca Cappello – Bonaccorsi. La Dia di Catania, su disposizione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Catania, ha posto i sigilli ai beni riconducibili ai fratelli Alfio e Salvatore Tancona, in carcere per delitti di mafia.
Sequestrati anche i beni intestati ai figli dei Tancona, i cugini (tutti e due di nome Carmelo) rispettivamente di 25 e 27 anni. Lo scorso anno e a gennaio 2013 i fratelli Alfio e Salvatore Tancona erano stati già raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, per traffico di sostanze stupefacenti, per delitti in materia di armi, nell’ambito dell’operazione “Nuova Ionia”.
La Dia ha contestato un fiorente traffico di sostanze stupefacenti associato alla detenzione e porto di armi, ma cosa più importante il Centro di Catania ha scoperto che i due fratelli sarebbero coinvolti in attività criminali gestite proprio dalle famiglie del Clan Centorino, Tancona e Roberto Russo.
Sono state attivate anche una serie di indagini che hanno avuto lo scopo di accertare la capacità di reddito di Tancona e dei familiari: da questo è emerso che alcuni patrimoni, anche se intestati a congiunti, erano invece nella piena titolarità degli indagati. Dalle analisi tecnico-contabili sono stati evidenziati forti profili sperequativi che hanno portato il tribunale ad emettere il provvedimento di prevenzione, in quando “sussiste grave pericolo di dispersione dei beni” oggetto del sequestro.
Il patrimonio sequestrato, del valore di circa 1 milione e mezzo di euro, è composto da tre immobili, uno dei quali costruito in un terreno privo di autorizzazioni, da 3 esercizi commerciali tra cui un alimentari, un bar-tabacchi e ricevitoria lotto (a Taormina e a Fiumefreddo), una società con sede a Fiumefreddo per la gestione di esercizi pubblici e 10 veicoli, tra cui un autocarro e un furgone.