CATANIA. Tre quarti d’ora prima della mezzanotte di ieri, tra i fedelissimi del sindaco approdati al nuovo di zecca (politicamente parlando) “Fratelli d’Italia”, aveva cominciato a girare un sms che metteva ufficialmente le cose in chiaro. Stancanelli aveva deciso già da parecchie ore: sarebbe rimasto a Palazzo degli Elefanti. E del resto, anticipando ciò che sarebbe stato, LiveSiciliaCatania la scommessa (vinta) l’aveva già lanciata nel pomeriggio. I volti decisamente più rilassati degli assessori rispetto ai “drammatici” giorni precedenti vissuti da una squadra di governo rimasta in bilico per quasi una settimana, poi, erano il timbro in ceralacca alla certificazione che il sindaco avesse respinto le sirene provenienti dalla Capitale. In sala giunta la ressa è enorme. Giornalisti, cameraman, fotografi, curiosi, amici, amministratori, dipendenti comunali: insomma, l’effetto mediatico è bello e servito. Una sala enorme che d’improvviso diventa minutissima. Raffaele Stancanelli appare alle 12.06 direttamente dalla sala Bellini, quella di rappresentanza. Arriva. Si siede e comincia a parlare con in mano un fogliettino che poggia sul tavolone e nel quale sono appuntati a malapena due righe. Parla a braccio il sindaco. Comincia un excursus in cui sciorina le sue battaglie politiche. “Farò parte di un partito che rappresenta la mia storia”, scandisce quasi a voler rafforzare ogni singolo concetto. Il silenzio nella sala è assordante. Tutti in ascolto in attesa di una frase. In attesa della frase. Stancanelli a quel punto vira definitivamente verso quella che è stata la sua scelta. Sono le 12.16: “Io non posso lasciare Catania. Ho il dovere di restare a Catania”. Eccolo, l’annuncio. Scatta l’applauso ed a quel punto Stancanelli si lascia andare ad un clima da campagna elettorale: “Non ho bisogno di paracadute come altri che prima si candidano al parlamento e poi vogliono tornare a Catania: questi giochetti non servono più e lo dico senza polemiche”. Cita i messaggi ricevuti da suor Lucia e persino da un bimbo: racconta i successi ottenuti sul Prg, sui conti e su tutto il resto. Insomma, lo ribadisce: “non posso lasciare”. Ed ancora: “La Russa? Mi ha detto che sono un grande. Mi avevano offerto di fare il capolista al Senato”. Infine, lo scatto d’orgoglio: “Sono sicuro che se sarò stato compreso a maggio sarò rieletto sindaco di Catania”.
La conferenza stampa termina qui. Non prima di avere annunciato per il prossimo 26 gennaio la nascita di un comitato civico “che si rivolgerà alla gente”. E’ proprio vero: la corsa alle amministrative è ufficialmente scattata oggi.