CATANIA – Il primo confronto televisivo tra candidati alla presidenza della Regione ha fatto registrare diversi momenti di tensione. Prima c’è stata la protesta dei Forconi, fuori dal teatro, che lamentavano l’esclusione del candidato Mariano Ferro, che poi ha preso parte al dibattito, mentre il grillino Giancarlo Cancelleri, invitato all’ultimo momento, ha deciso di non partecipare. Anche Davide Giacalone, candidato di LeAli alla Sicilia ha protestato per la sua esclusione con un duro comunicato stampa.
Il confronto, organizzato dall’emittente catanese Antenna Sicilia in un teatro del capoluogo etneo ha poi avuto inizio con duri scambi di battute e il fuori programma dell’abbandono di Gianfranco Miccichè, che ha lasciato il palco nel corso della registrazione. “Una trovata televisiva”, la ha bollata la giornalista Michela Giuffrida che moderava il confronto. “La gente non ne può più del ‘teatrino’ della politica – ha spiegato successivamente Miccichè, che aveva già polemizzato con l’emittente per l’esclusione di Ferro -. Ormai i confronti e i dibattiti politici servono solo a fare gossip su chi si è pentito o si pentirà delle proprie alleanze politiche o della propria storia”.
Nel corso del confronto, Miccichè aveva anche parlato del suo rapporto con Berlusconi. “Non mi pento della mia alleanza con Lombardo, che ha fatto degli errori, mi pento di essere stato con Berlusconi, mi pento dalla mattina alla sera. Non mi pento di altro, e non farò pentire chi crede nel nostro progetto”, ha detto il candidato di Grande Sud.
Scintille in sala tra Claudio Fava, che ha parlato di “scelte scellerate” dei governi di Cuffaro e Lombardo, e Rosario Crocetta. Il candidato di Pd e Udc ha accusato Fava di attaccare più lui che la destra. Crocetta ha anche escluso, in caso di vittoria, l’inserimento in giunta di assessori di Lombardo come Massimo Russo.
Nello Musumeci ha polemizzato con Miccichè sul tema dell’autonomismo e ha tirato in ballo i sondaggi: “Io non sono figlio dei partiti ma dei sondaggi’, ha detto il candidato del centrodestra. E a proposito di sondaggi, nel corso della trasmissione, è stata presentata una ricerca di Demopolis per Antenna Sicilia secondo la quale il 43 per cento degli elettori siciliani, cioé oltre due milioni di persone, oggi non si recherebbe alle urne. Scende anche la fiducia dei siciliani nella politica. Gli elettori siciliani hanno risposto che è appena all’11 per cento, un dato senza precedenti, come dice il direttore di Demopolis. Nel 2009 la fiducia era al 23 per cento. Idem la fiducia nei partiti, scesa dal 16 al 5 per cento. Infine il 57 per cento dei siciliani sceglierà un candidato a prescindere dal partito, il 30 per cento un partito a prescindere dal candidato e il 13 per cento non sa. Fra i candidati testa a testa tra Musumeci e Crocetta, il primo in leggero vantaggio (28 a 27%), con Miccichè terzo (20), Fava quarto (14) e Cancelleri quinto (8).