“E’ vero. Si sono succeduti sei assessori durante i restauri di Villa del Casale. C’é ancora un mese di tempo per nominare il settimo: potresti essere tu”. Ha risposto così il presidente della Regione Raffaele Lombardo a Vittorio Sgarbi, stamani, a margine della conferenza stampa di presentazione dei restauri della Villa Romana del Casale. Il critico d’arte aveva ricordato come, dalla sua nomina di Alto Commissario per i restauri della Villa, si sono succeduti in assessorato Granata, Pagano, Leanza, Antinoro, Armao e Missineo. “Ho visto – dice Sgarbi – Missineo arrossire e impallidire contemporaneamente”. Ma il critico d’arte non è interessato: “Ringrazio Lombardo, ma rinuncio per non essere sciolto per mafia”.
Poi Sgarbi ha parlato d’altro: “Condivido integralmente le dichiarazioni di Ingroia, nella sede più adatta per lui, politico prestato alla magistratura: ‘L’Italia è un paese di irresponsabili senza giustizia e senza verità. E certamente lui ne è un perfetto esempio”. “Combattere la mafia è giusto – prosegue -, indispensabile, é necessario; ma inventarla è un crimine altrettanto grave. E’ spregiudicata e irresponsabile la demonizzazione dell’ex ministro della Giustizia Giovanni Conso, indagato per falsa testimonianza. Conso, infatti, in un momento difficilissimo, ha fatto scelte politiche certamente impopolari, ma soltanto un ignorante può indagarlo per aver detto una verità istituzionale, ovvero di avere deciso da solo, come dovrebbe fare un ministro che si rispetti”. “Ingroia – conclude – non può fingere di non sapere che il 41 bis, prima di diventare una misura ordinaria, grazie alla retorica razzista del ministro Castelli, era una misura di emergenza a discrezione del ministro di Giustizia. Onore a Giovanni Conso. Impunità per Ingroia che si è prenotato una suite nel ‘5 stelle’ di Beppe Grillo”.