La Fiera del Mediterraneo è morta. Dopo un’agonia durata anni, in cui la struttura di piazza generale Cascino è andata incontro a una progressiva decadenza, a un logoramento dato dai debiti che aumentavano, nonostante l’alternarsi di diversi commissari straordinari, il governo ha deciso di “staccare la spina”. Nessun privato è riuscito a salvarla. E del resto, ormai, della Fiera era stato pignorato tutto. Dagli arredi agli stipendi dei lavoratori. Restano i padiglioni e il terreno, di proprietà del Comune.
Un “buco” da 18 milioni. Dentro questa voragine è finita la Fiera che venti, trent’anni fa ospitava migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
“Una brutta notizia non solo per Palermo, ma per tutta la Sicilia”, così l’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi (nella foto) ha commentato la decisione della giunta. Ma davvero, ormai, non c’era nulla da fare: “Il buco – ha aggiunto Venturi – oscilla tra i 18 e i 20 milioni di euro. In questi due anni abbiamo provato a vedere se qualche cordata di imprenditori poteva intervenire, ma non è accaduto. Così, non abbiamo potuto far altro che prendere atto della situazione, e agire di conseguenza”.
E del resto, quella di oggi non si può definire una notizia “improvvisa”. A giugno, infatti, un segnale “inequivocabile”: i 34 dipendenti dell’Ente si sono visti pignorare persino gli stipendi.
“La Fiera, a dire il vero, – ha spiegato Venturi – è fallita praticamente da vent’anni. Da tempo, ormai, s’era ridotta in una specie di ‘sagra paesana’. Non aveva motivo di esistere”.
Ma restano quei 34 lavoratori che da anni, ormai, vengono pagati per non fare nulla, ma che, nello stesso tempo, hanno vissuto con angoscia le vicende di un Ente che sembrava affondare un po’ di più, giorno dopo giorno.
“Per i lavoratori della Fiera – ha detto l’assessore – stiamo già pensando a una soluzione. Un ddl che oggi è fermo in commissione bilancio all’Ars prevede il trasferimento di questi lavoratori all’Arpa che oggi ha un personale insufficiente”.
Sulla Fiera, quindi, cala il sipario. Sipario che, però, potrebbe rialzarsi, per proporre uno spettacolo tutto nuovo. “Oggi, se si vuole riproporre l’esperienza della Fiera, bisognerà pensare al coinvolgimento dei privati. Ma per quanto riguarda la presenza della Regione, questa esperienza è finita. Chi vorrà provare a rilanciare la Fiera dovrà parlare col Comune e la Camera di Commercio”.