L’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati – Delegazione Regionale Sicilia – che da più di trent’anni opera nel sociale, organizza in questi giorni una folta attività di turismo sociale per “ridare memoria ai diversi cittadini siciliani che sono emigrati all’estero in cerca di fortuna”. Scopo principe del progetto è infatti far ripercorre la Sicilia ai nostri connazionali residenti in diversi paesi stranieri come gli Usa, il Canada, l’Argentina, l’Australia non solamente dal punto di vista geografico ma anche e soprattutto da quello delle tradizioni, della cultura e dell’architettura siciliana.
Far recuperare dunque l’identità siciliana agli emigrati siciliani all’estero con un contatto diretto e visivo, con una visione aggiornata dei propri luoghi dell’infanzia, con il recupero della memoria attraverso un riavvicinamento con i familiari e i luoghi di origine. Valorizzando inoltre anche la lingua e le antiche tradizioni che oramai le nuovi generazioni non conoscono più perché non più a contatto con la propria terra d’origine. L’Anfe grazie ai costanti e continuativi sforzi di questi anni ha fatto di questa materia uno dei propri strumenti di lavoro per rivalutare il territorio e la cultura siciliana. L’attività di turismo sociale per i siciliani emigrati all’estero è finanziata dall’assessorato regionale alla Famiglia, già assessorato all’Emigrazione, ai sensi dell’art. 24 della L.R. 55/80.
L’attività è rivolta a chi è di origini siciliane ed è ancora in possesso della cittadinanza italiana, questo ultimo requisito è oramai al centro di accese polemiche, poiché le ultime generazioni non ne sono in possesso, sono nate e vivono all’estero e il loro paese di origine, paese natale dei nonni e genitori, è di fatto lontano. Opportunità come il turismo sociale sarebbero adatte a farlo scoprire e riscoprire, ma questo requisito limita l’accesso. E’ richiesta massiccia di tutti i rappresentanti Anfe all’estero, di modificare la legge affinché si possa fare usufruire di questa opportunità anche i giovani. I partecipanti dell’attuale iniziativa di turismo sociale sono 18 e provengono dagli Usa, dalle città di Chicago, Detroit e New York. Diverse le località previste dal programma; i nostri connazionali infatti visiteranno alcuni dei luoghi più caratteristici della nostra terra: l’Etna, Taormina, Siracusa, Noto, Cefalù, Agrigento e la Valle di Templi, il duomo di Monreale, Palermo, Mondello e ovviamente Monte Pellegrino ed il Santuario.
Sul progetto sociale interviene il presidente dell’Anfe, Paolo Genco, già delegato regionale dell’ente e da alcuni mesi presidente nazionale: “La speranza – dice – è quella di poter cambiare le leggi, estendendo il diritto della doppia cittadinanza anche alle ultime generazioni affinché queste possano scoprire e riscoprire le bellezze, la storia e la cultura del nostro Paese, grazie anche alle attività di turismo sociale che l’Anfe ha l’onore di organizzare”. (r.m.)