”Il caso della donna morta ad Agrigento a causa di una frattura al femore su cui si e’ intervenuti chirurgicamente con grave ritardo e’ purtroppo emblematico. Sappiamo che le strutture italiane intervengono mediamente molto oltre i tempi indicati e consigliati a livello internazionale. In questo caso, la paziente e’ stata parcheggiata per ben due giorni in un reparto diverso da quello di ortopedia”. Lo afferma il senatore del partito Democratico Ignazio Marino che a Palazzo Madama presiede la Commissione sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, secondo il quale”bene ha fatto Leoluca Orlando a investire del caso la Commissione sugli errori sanitari da lui presieduta”.
”I risultati di un’inchiesta che ho voluto condurre al Senato sugli interventi per fratture al femore – aggiunge Marino – ci consegna il quadro di un paese dove solo raramente si interviene in tempo per evitare complicanze e scongiurare un decorso negativo. Se gli standard internazionali indicano la necessita’ di un’operazione entro le 48 ore successive al trauma, in Italia questo termine e’ rispettato solo nel 36% dei casi. Come avviene nel nostro paese, i dati sono molto diversi da una regione ad un’altra e se il record negativo spetta alle regioni Sicilia, Campania e Lazio, in provincia di Bolzano al contrario le operazioni hanno luogo tempestivamente nell’83% dei casi. L’opposto accade a Catanzaro dove nel 91% dei casi non si riesce ad intervenire prima di 3 giorni”.