“Non ti preoccupare, che le spalle le abbiamo ben coperte. Non è che siamo solo noi a volere morto Falcone, ci sono anche altre persone”. Sono queste le parole di Salvatore Biondino, autista e uomo fidato di Totò Riina considerato uno degli esecutori del fallito attentato dell’Addaura a Giovanni Falcone del 20 giugno del 1989. E’ stato un cambio di programma che ha fatto saltare l’attentato: invece di un bagno all’Addaura, Falcone e la sua scorta insieme ad una delegazione di giudici svizzeri hanno deciso di fare un giro per il centro Storico di Palermo.
Giovanni Falcone, già nei primi momenti, avrebbe individuato una talpa in polizia che avrebbe agevolato l’attentato. C’erano, infatti, solo diciannove persone alla cena all’hotel Patria di Palermo il 19 giugno in cui è stato messo in programma il bagno all’Addaura. Molte di queste persone erano della delegazione svizzera, altri invece erano appartenenti alle forze di Polizia. Fra questi, in particolare, il sospetto del giudice sarebbe caduto su un ispettore. Dubbi che le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia confermano.
Le morti di Emanuele Pizza e Antonino Agostino, i due agenti segreti che erano alla caccia di latitanti e che da sommozzatori avevano disinnescato la bomba piazzata all’Addaura, destano ancora più sospetto in relazione al fallito attentato. A confermarlo è Francesco Onorato, esecutore materiale dell’uccisione di Emanuele Piazza, che racconta come: “Quando Biondino mi dice che dobbiamo prendere a Piazza per affogarlo… io e pensavo… il discorso poteva essere anche… il collegamento che avevano fatto tra Emanuele Piazza e la bomba”. Piazza era dunque riuscito a trovare la pista giusta per rintracciare alcuni rapporti tra mafia e polizia, ma fu subito ucciso così come il collega Agostino. A destare ancora più inquietudine è come queste due morti siano state archiviate come omicidi a sfondo passionale. La Polizia non avrebbe visto (o non ha voluto vedere) un legame tra le morti e il lavoro degli agenti per i servizi segreti. A compromettere la loro situazione sarebbe stata dunque una talpa all’interno della polizia, quella talpa già citata in alcuni rapporti dallo stesso Falcone.