Nel covo di uno dei presunti estorsori catturato a Porto Empedocle un mese fa c’era un’agendina con nomi e importi. “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola da domani, sabato 20 febbraio, pubblica il documento in esclusiva: nell’agendina trovata a casa di Tonino Di Vincenzo ci sono cifre, barrate se il prestito è stato restituito, e nomi delle vittime dell’usura. Un documento preziosissimo in mano agli inquirenti, che hanno lanciato un appello agli imprenditori finiti nelle mani dei cravattari perché denuncino i propri aguzzini.
Il giro di affari dell’usura a Porto Empedocle, stando alle indagini, era particolarmente vasto. I presunti strozzini, accusati di aver richiesto un interesse compreso fra il 120 e il 545 per cento, avrebbero avuto molti clienti fra i commercianti in crisi di liquidità. Nella sola agendina sequestrata sono stati trovati circa quaranta nomi, ma non è escluso che il giro potesse essere più largo. A inchiodarli sono state proprio alcune delle vittime: “Chiesi 30.000 euro – racconta ad esempio il titolare di un piccolo negozio artigianale ai magistrati dopo i primi arresti -. Mi dissero che potevano farmi avere 6.000 euro in anticipo dalla finanziaria”.