PALERMO – Un trend in crescita, a dispetto di un campionato deludente e di una partita disputata a porte chiuse. Il Palermo ha avuto un totale di spettatori al “Renzo Barbera” superiore rispetto alla stagione precedente: dai 332.148 presenti per le diciannove partite del campionato 2014/15 ai 324.041 spettatori accolti tra le mura amiche nel torneo da poco concluso. Una media di 18.002 presenti a partita, includendo anche Palermo-Sampdoria (match con accesso limitato ai soli abbonati, ndr) superiore ai 17.481 presenti di media nella stagione del ritorno in massima serie. L’exploit di Palermo-Verona è stato dunque più “pesante” delle porte chiuse e del progressivo disinteresse mostrato dalla piazza nel periodo più nero della stagione. Il tutto esaurito registrato nello scontro decisivo per la salvezza ha permesso al club di viale del Fante di sorpassare la media-spettatori dell’anno precedente, potendo così proseguire la tendenza positiva.
Palermo-Verona, neanche a dirlo, è stata la partita più seguita della stagione. I 33.445 presenti sono stati un toccasana per il club rosanero, fino ad allora sotto la media dell’anno prima. Nelle diciassette partite casalinghe precedenti (esclusa Palermo-Atalanta, giocata a porte chiuse), il numero di spettatori al “Barbera” si fermava infatti a 17.094 presenti a partita, circa quattrocento in meno rispetto al 2014/15. La grande risposta di pubblico per la sfida che è valsa la salvezza della squadra di Ballardini ha dato una media di circa novecento spettatori in più per gara, rendendo possibile il “sorpasso” sulle cifre della stagione passata. Anche per quanto riguarda i dati sul pubblico, dunque, si è trattato di una stagione salvata in extremis.
Detto di Palermo-Verona, restano desolanti i dati sulle partite precedenti. Undici sfide con meno di ventimila presenti sugli spalti, dodici se si considera il match con la Sampdoria aperto ai soli abbonati, su un totale di diciotto partite disputate in casa a porte aperte. Le sei gare ad aver superato la soglia dei ventimila sono le solite note: l’ultima di campionato, le “immancabili” Palermo-Inter e Palermo-Juventus, la prima partita in cui è stata avviata l’iniziativa #tuttiXunA (Palermo-Lazio) e le due sfide di inizio stagione contro Genoa (22.608 presenti) e Carpi (20.250 spettatori). Un inizio incoraggiante, sia sul campo che sugli spalti, al quale il Palermo e i tifosi non hanno saputo dare seguito. Un crollo fino a toccare il fondo, i 13.820 presenti per Palermo-Torino, la prima partita del dopo Schelotto, giocata in un’atmosfera surreale per l’interminabile tira e molla con Iachini (che accetterà di tornare per la sfida successiva col Bologna, ndr).
Eppure, come già detto, il campionato del Palermo e dei suoi tifosi s’è svolto su due binari paralleli. L’inizio positivo, lo sforzo finale, un momento di buio a dir poco deprimente (basti ricordare lo scempio di Palermo-Lazio e le porte chiuse con l’Atalanta) e, alla fine, la consapevolezza di avercela fatta comunque. Questo però è un campionato da archiviare: a breve si aprirà una nuova stagione, che vedrà in campo prima i tifosi e poi la squadra. La nuova campagna abbonamenti dovrà tener conto di quel che hanno dovuto vivere in questo anno i 10.023 fedelissimi e non solo, se la speranza è quella di restare sopra la soglia dei diecimila. Aver iniziato salutando Sorrentino e Vazquez non sarà certo un incentivo a far meglio.