PALERMO – Il Verona, ancora il Verona, una costante che collega il primo Palermo di Maurizio Zamparini a quello attuale, in mezzo tredici anni di distanza. Da quel 31 maggio 2003, in cui i rosanero allora in serie B e allenati da Sonetti affrontarono proprio il Verona al ‘Barbera’ nella penultima giornata per tenere aperta una chance di promozione nella sfida poi persa col Lecce, sembra passato in realtà un secolo. Eppure in quell’occasione, in cui il pubblico di Palermo con la coreografia passata alla storia in curva Nord ‘andiAmoci’, si percepì la voglia tangibile di mettere a segno un’impresa che venne difatti rimandata solo di una stagione.
Il Verona quindi, in quel momento allenato da Alberto Malesani, fu regolato da una doppietta di Lamberto Zauli, tra i grandi protagonisti della promozione dell’anno successivo, ed entrò indirettamente nella storia rosanero come sparring partner di una squadra spinta da più di 35mila spettatori. Domenica gli scaligeri sono richiamati ad essere giudici della storia rosanero, guarda caso davanti ad un ‘Barbera’ stracolmo non solo di entusiasmo per la salvezza ormai ad un passo ma anche di tifosi accorsi in massa per acquistare un biglietto.
Il popolo rosanero ha fiutato infatti l’appuntamento con la storia e non vuole perderselo. Questa volta non ci sarà però da conquistare la serie A, così come in quella serata di 13 anni fa, bensì custodirla gelosamente dopo averla conquistata, assaporata e in diversi casi, come accaduto quest’anno, snobbata. Stavolta dunque in curva Nord a campeggiare saranno le lettere per comporre ‘restiAmoci’ nella speranza di superare senza intoppi un Verona già retrocesso e che già in questa stagione è stato spartiacque nel cammino della squadra di Ballardini. Nel girone d’andata infatti il successo al ‘Bentegodi’, con gol di Franco Vazquez e parate decisive di Stefano Sorrentino, segnarono la vittoria di un gruppo che in quel momento volle dimostrare di potercela fare proprio senza l’aiuto del proprio allenatore.
A distanza di un girone sembra cambiato tutto o quasi. Il Palermo in tre gare ha dimostrato di avere alle spalle un gruppo compatto, cementatosi in poco tempo intorno al tecnico con cui ha sotterrato le precedenti divergenze, e sopratutto un pubblico pronto a sostenerlo nel momento più importante per mettere in cascina gli ultimi e decisivi tre punti che possono garantire una continuità quantomai fondamentale nella massima serie.