CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – L’ultimo posto in classifica al giro di boa è una sentenza: il progetto Orlandina va rivisto, e anche in fretta. Pochi i giorni a disposizione del d.s. Sindoni per mettere nelle mani di coach Di Carlo un gruppo ben diverso da quello visto finora. I giovani e la mentalità europea portata avanti dalla società, oltre che sollecitata da un totem come Basile al termine della scorsa stagione, non hanno portato i risultati sperati. La strada è quella del cambiamento, del 5+5 e di altri due americani da inserire a roster dopo l’addio di Metreveli. Sarà un’Orlandina meno europea, dunque, quella chiamata alla rimonta salvezza.
Certo, i risultati vengono prima di tutto, ma sembra quasi che a pagare siano proprio gli ultimi ad avere colpe, quei giovani che hanno tirato la carretta nel momento più brillante della stagione. Perché al di là di uno Jasaitis scelto per essere il punto di riferimento di questa squadra, l’Orlandina ha trovato i suoi punti di forza in Zoltan Perl e Tommaso Laquintana, almeno fin quando la classifica ha dato ai biancazzurri qualche soddisfazione. E Stojanovic, tornato a disposizione proprio nel momento peggiore, non può certo essere colpevolizzato per il crollo in coda alla classifica.
Eppure la scelta del 5+5 aprirà le porte ad un’ipotesi impensabile anche solo poche settimane fa. L’arrivo di due americani costringerà l’Orlandina a rivedere il proprio roster e a lasciare andare uno dei suoi comunitari. Il nome del principale indiziato a lasciare Capo d’Orlando è proprio quello di Perl, il ventenne ungherese che ha preso il posto in quintetto senza mai patire il salto di categoria. E dire che proprio Perl era un fiore all’occhiello del progetto giovani, giunto in Sicilia per le due settimane di training camp estivo e scelto da Griccioli e Sindoni proprio per dargli un ruolo da protagonista. Adesso per lui si prospetta una seconda metà di stagione in prestito altrove.
Solo il tempo saprà dirci quali saranno gli effetti di questo cambio di rotta. Di certo il mercato di Torino e Pesaro ha segnato una strada quasi obbligata, e l’Orlandina ha temporeggiato anche troppo: LaQuinton Ross e Sebastian Telfair, i due nomi più intriganti tra quelli accostati al sodalizio di piazza Bontempo, sono ormai irraggiungibili (l’ex Pesaro è andato all’Hapoel Eliat, il playmaker invece è fuori portata) e Sindoni ha poco più di una settimana a disposizione per dare a Di Carlo una combo guard con punti nelle mani e un lungo che possa essere più di un semplice elemento da rotazione prima della trasferta di Cantù. Nella speranza che il nuovo corso possa risolvere gli evidenti problemi visti finora.