Pedrelli ritrova la sua Palermo: | "Per me è come tornare a casa" - Live Sicilia

Pedrelli ritrova la sua Palermo: | “Per me è come tornare a casa”

Il dirigente bolognese, a dieci anni di distanza dal suo addio al club di viale del Fante, è tornato alle dipendenze di Maurizio Zamparini per rappresentare la società negli alti uffici del calcio italiano. E non manca la soddisfazione per essere tornato in Sicilia.

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PALERMO – L’assemblea di Lega tenutasi ieri a Milano ha segnato il ritorno di Stefano Pedrelli nel Palermo. Il dirigente bolognese, a dieci anni di distanza dal suo addio al club di viale del Fante, è tornato alle dipendenze di Maurizio Zamparini per rappresentare la società negli alti uffici del calcio italiano. Beghe di palazzo che non erano certo il suo compito nel primo Palermo di Zamparini, quando insieme a Rino Foschi e Antonino Schio mise le basi per il periodo d’oro dei rosa. Un’era ormai passata, sebbene la società abbia mantenuto una stabilità invidiabile per tutti questi anni: “Sono cambiate indubbiamente diverse cose – ha dichiarato Pedrelli a stadionews – ho comunque trovato tutto per come l’avevo lasciato. Ci sono dei volti nuovi, professionalità molto importanti, ma non ho trovato una differenza eclatante. Per me è stato come tornare a casa dopo una vacanza molto lunga, alcune cose sono diverse però la sostanza è sempre la stessa”.

Quel che cambia, come già detto, è il suo ruolo. La presenza di Pedrelli non sarà di primo piano all’interno della società, ma al momento si tratta di un ruolo di rappresentanza: “Sarà una presenza più vecchia, dopo dieci anni”, ammette scherzosamente il dirigente rosanero. “Mi occuperò di alcuni aspetti che non riguarderanno la società a tutto tondo come magari poteva essere dieci anni fa, quando c’erano situazioni da gestire in maniera diversa. Adesso è tutto più standardizzato, sarò solamente un supporto”.

Un uomo in più per dare una mano al presidente Zamparini, che tra mille impegni e una volontà dichiaratamente espressa di voler passare la mano, non può più garantire la presenza di un tempo in Lega. Ciò però non significa che ci sia la volontà di disimpegnarsi: “Sinceramente non ho captato questa sua volontà – ha ammesso Pedrelli -. L’ho trovato con la stessa passione di prima. Poi è chiaro, gli anni passano e bisognerà prendere in considerazione in un futuro più o meno prossimo la possibilità di passare la mano o una soluzione che possa essere meno impegnativa per lui. Spero che sia un futuro meno prossimo possibile”.

E questo Palermo, con una figura in più nei quadri dirigenziali, per il momento punta a stabilizzarsi nell’élite del calcio italiano: “Chiaramente i margini di miglioramento può averli. Stabilizzarsi, però, è il primo passo per poi poter andare avanti. L’esperienza di tutte le società, non solo del Palermo, insegna che non bisogna fare il passo più lungo della gamba. Si possono correre dei rischi troppo grossi. Prima ci si stabilizza e poi si cercherà di apporre delle migliorie”. I risultati sul campo, per il momento, sono dalla parte dei rosa: “Aver ripreso il cammino che si è interrotto per mille motivi, perché c’è anche una percentuale di imponderabilità nel calcio, è un qualcosa che già ci si aspettava. Fortuna che è arrivata subito la vittoria, ma non c’era la preoccupazione che non potesse arrivare. Eravamo abbastanza tranquilli del nostro lavoro”.

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