CATANIA – Sospesi (in attesa di comprendere cosa accadrà) ma uniti nella fratellanza di quello che significano, da sempre, quei due colori: il rosso e l’azzurro. Attenti, e lo erano da mesi, su quello che stava accadendo a proposito delle sorti della squadra ma anche inflessibili perché si faccia luce ed il Catania possa ripartire alla faccia di qualsiasi sarà il suo destino.
Almeno un migliaio di sostenitori rossoazzurri si sono dati appuntamento, ieri sera, attorno alle 21 a piazza Dante. Poche parole, poche considerazioni: del resto, a che servirebbe parlare ancora? Tanti i cori, invece. I canti alzati al cielo quasi a scacciare i demoni che in queste ore si sono impossessati delle sorti di una squadra e di una città che attende di capire che piega prenderà la vicenda.
Ad un certo punto, si sparge anche la voce delle imminenti dimissioni da presidente di Nino Pulvirenti; si lancia l’idea di un’azionariato popolare. Ma è tutto davvero troppo presto, probabilmente tutto troppo prematuro. Il presente dice che i supporters etnei ci sono ancora. Hanno cavalcato lo tsunami anziché subirlo. In attesa di capire quello che sarà, l’orgoglio e la storia non li puoi cancellare.