PALERMO – La colomba autonomista vola ancora nei cieli siciliani. Gli antichi fasti del passato lasciano il posto a una formazione che si è ritagliata un ruolo di ago della bilancia, un bottino di voti che fa gola a molti. Uno su tutti il Carroccio di Matteo Salvini che recentemente ha lanciato la proposta di una federazione sul modello del Partito sardo di azione chiamando a raccolta soprattutto chi si rivede nel credo autonomista. Il vicepresidente dell’Ars Roberto Di Mauro, che a Palazzo dei Normanni tiene alto il vessillo dei Popolari e Autonomisti, ha colto la palla al balzo aprendo alla possibilità di un cantiere con gli eredi di Alberto da Giussano. Un percorso con la Lega? Alleati sì, ma attorno ad un progetto chiaro.
Onorevole, quali progetti avete in cantiere come autonomisti nel futuro più o meno prossimo?
“Abbiamo risposto all’appello fatto dalla Lega a tutti i movimenti che non hanno legami con i partiti nazionali per avviare un percorso che ovviamente sarà preceduto da una trattativa, un percorso che dovrà mettere al centro la questione meridionale e temi come la fiscalità di vantaggio e la perequazione infrastrutturale. Per altro devo dire che su quest’ultimo argomento, mi riferisco alla legge nazionale 42 del 2009 sul federalismo, Lombardo aveva avviato un percorso di applicazione della legge che poi si è interrotto. Noi contiamo di riprendere l’iniziativa unitamente a un partito nazionale importante e significativo come la Lega, primo partito del centrodestra”.
A proposito. E’ vero che Raffaele Lombardo dispensa consigli sulle mosse da compiere? Che ruolo ricopre?
“Con Raffaele Lombardo a questo proposito, come sapete benissimo, c’è un rapporto umano e personale. C’è una continuità che ha lasciato e che parlamentari e amministratori locali, che si rifanno al Movimento per l’Autonomia, seguono; c’è un percorso tracciato, un percorso chiaro e netto. Non ci sono cambiamenti di rotta e su questo versante ci confrontiamo continuamente”.
Vi confrontate con Lombardo?
“No, ci confrontiamo con gli amministratori. Poi, per carità, discutere di politica con Raffaele Lombardo è assolutamente possibile e non vedo i motivi per non poterlo fare”.
Volevo capire che ruolo ricopre?
“Il ruolo di un pensionato, ma vede, le idee continuano”.
Lo considerate un padre nobile?
“Ripeto, le idee continuano. Ci vogliono gli uomini e l’azione politica. Oggi Lombardo non compie azione politica”.
Oggi per esempio si torna a parlare di Ponte sullo Stretto. Che effetto le fa considerando che è stato da sempre un vostro cavallo di battaglia?
“Siamo estremamente contenti purché la vicenda non finisca come finì tempo fa quando per chiudere la vicenda lo Stato ha trovato la soluzione di chiudere l’accordo con la società che aveva vinto e ha liquidato a quella società, se ricordo bene, 800 milioni di euro a titolo di risarcimento. La nostra idea è stata utilizzata finora soltanto per individuare le casse di chi si era aggiudicato il lavoro. Inspiegabilmente il governo di centrosinistra decise di non portarlo avanti e si compensò in maniera abbastanza considerevole la società che se lo era aggiudicato”.
Quale schema matterete in campo per le amministrative siciliane?
“Abbiamo una preferenza di scelta verso gli uomini che propongono la propria candidatura. Questo è il primo punto all’ordine del giorno e, successivamente, fatta la scelta sull’uomo vediamo di costruire le alleanze. In questo momento, data l’assenza dei partiti e la legge elettorale, siamo obbligati a puntare sugli uomini e non sulle alleanze, sui vecchi schemi che non esistono più. Non esiste più uno schema di centrodestra o di centrosinistra”.
Però se vi federate con la Lega realisticamente correrete con il centrodestra. No?
“Realisticamente con il centrodestra puntando sempre sugli uomini, preferiamo ovviamente soggetti civici”.