PALERMO – Da giorni la denuncia sta invadendo i social: “A Palermo gli spazi delle spiagge libere sono ristretti e tutt’altro che a prova di Covid“. Chi aveva scelto di trascorrere una giornata di relax a Mondello, per esempio, nei giorni scorsi ha segnalato di essersi ritrovato alle prese con porzioni della battigia da un lato completamente bagnate dal mare e dall’altro delimitate dalle recinzioni dei lidi privati. Su Facebook girano già diversi scatti che hanno scatenato le critiche dei cittadini nei confronti della società Italo-Belga, titolare della concessione e fresca di rinnovo, stipulato lo scorso 20 maggio senza gara per la riassegnazione e valido fino alla fine del 2033 a fronte di un canone annuo che si attesterebbe fra i 40 e i 50 mila euro.
Fra le conseguenze, secondo molti utenti-bagnanti, c’è appunto anche una ricaduta negativa sul piano delle misure anti-Covid. “Per chi non l’avesse ancora capito il concetto è semplicissimo: se vuoi paghi e ti fai il bagno con tutti i comfort e i distanziamenti tecnicamente imposti dallo Stato, se non paghi te ne vai in spiaggia libera senza distanziamento – dice Guido Bonfardeci in un post su Facebook – perché bisogna necessariamente lasciare gran parte della spiaggia all’Italo-Belga”.
Si ‘aggancia’ al suo post Pietro Salemi, che insieme a Bonfardeci ha sposato il progetto di Esc, società politico-culturale che affronta anche il tema del demanio marittimo. Salemi paragona la situazione del capoluogo dell’Isola a quella di altre realtà italiane, parlando di “livelli intollerabili, se è vero che per esempio nel 2013 la Toscana realizzava 16 milioni di euro (più del doppio della Sicilia) per concessioni, su un totale in chilometri di poco più di un terzo rispetto alle coste siciliane”. Per questo i membri di Esc sostengono che vadano puntati i riflettori anche sulla “privatizzazione selvaggia della costa che toglie al cittadino la godibilità della spiaggia, condannandolo a stiparsi a strati nei pochi centimetri lasciati liberi”.
Da alcune settimane anche il gruppo su Facebook “Insieme per Mondello” raccoglie decine segnalazioni, provocate dall’installazione, da parte di Italo-Belga, di una recinzione per segnare i confini dell’area di spiaggia in concessione. Secondo i membri del gruppo, che postano anche foto come quella usata in questo articolo, in alcune circostanze dovute agli effetti del mare non verrebbe rispettata la normativa che prevede l’obbligo di lasciare liberi circa cinque metri di battigia a ridosso dell’acqua.
Ma non finisce qui, perché oltre alle questioni di spazi e misure ci sono quelle legate al costo degli abbonamenti, non condiviso dai bagnanti: sul sito ufficiale della società Italo-Belga si legge che l’abbonamento mensile a una postazione comprensiva di due sdraio e un ombrellone ha un prezzo di 460 euro per luglio, 460 euro per agosto e 300 euro per settembre. In termini di piani mensili non è disponibile nessun’altra opzione, nonostante le polemiche sollevate dai potenziali utenti fin dai primi giorni della stagione balneare iniziata il 6 giugno scorso.
Fatti che hanno portato l’associazione Esc a compiere un ulteriore passo: lanciare una petizione online, con l’hashtag #giùlemanidallenostrecoste e rivolta fra gli altri anche al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, per chiedere non solo le “dimissioni” dell’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro ma anche un “avvio del processo di revoca-mancato rinnovo della concessione e gestione diretta da parte dell’ente pubblico”. Su quest’ultimo aspetto l’associazione fa appello agli “articoli 42 e 43 della Costituzione”, sostenendo che, se applicati nel caso specifico, potrebbero consentire alla Regione di gestire direttamente la spiaggia di Mondello ai fini di “assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti”. Le firme raccolte sono già alle stelle.
“Il mare è diventato dei ricchi”, si legge sui social fra i commenti all’iniziativa; “interveniamo istantaneamente”, esorta qualcun altro, ma c’è anche chi scrive un arrendevole “purtroppo è storia vecchia”. E a chi invece fa presente che “lamentarsi non è sufficiente” e bisognerebbe anche “ricorrere al tribunale competente”, l’associazione Esc risponde che sta valutando la costituzione di un comitato civico con questo preciso scopo e che accetta qualsiasi intervento partecipativo.
Bonfardeci argomenta: “Le concessioni sono viste costituzionalmente come dei processi migliorativi della realtà pubblica. In poche parole il concessionario le dovrebbe utilizzare per rendere un posto migliore. Riteniamo che l’apporto di Italo-Belga in questo senso sia minimo, quindi sosteniamo che a Mondello potrebbe intervenire direttamente l’ente pubblico – dice – con la consolazione che gli utili rimpinguerebbero le tasche dei cittadini al posto di riempire quelle dei privati. A questo va aggiunta la tutela dei cittadini non paganti in termini di fruizione: non si può impedire il passaggio o recintare la spiaggia, andrebbe consentito l’accesso ai servizi pubblici e alle docce gratuitamente, e così via. Se non viene migliorato lo spazio pubblico e anzi viene anche impedito di utilizzare i servizi, secondo noi varrebbe la pena di revocare la concessione e renderla pubblica”. Live Sicilia ha provato a contattare l’assessore Cordaro e il presidente e amministratore delegato di Italo-Belga, Antonio Gristina, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Il giornale rimane a disposizione degli interessati.
Nel frattempo dalla Regione Siciliana arriva l’annuncio di un investimento da 2 milioni e mezzo di euro per attrezzare le spiagge libere di 126 Comuni siciliani con misure anti-contagio: verranno finanziati dispositivi di protezione individuale ai bagnini, kit di sanificazione, segnaposto per indicare il giusto distanziamento fra gli ombrelloni e una cartellonistica informativa. Previsti anche percorsi di accesso al mare per le persone disabili, la videosorveglianza e i controlli delle spiagge da parte della polizia locale, mediante un fondo che verrà destinato all’integrazione oraria. L’assessore Cordaro parla di “impegno preso e mantenuto. Abbiamo operato con l’Anci regionale, consapevoli della centralità del ruolo della Regione e della serietà delle azioni che ha portato e continuare a portare avanti il governo Musumeci nell’interesse esclusivo dei siciliani”.