PALERMO – “Sono veramente senza parole, per me non sei stato solamente un collega, ma un amico e un fratello. Voglio ricordarti così in uno dei tanti momenti passati insieme. Rimarrai per sempre nel mio cuore, mi mancherai compare, ti voglio bene”. E’ soltanto uno dei messaggi scritti per Raffaele Stassi, il ragazzo di 27 anni che ieri ha perso la vita sulla statale Palermo-Sciacca.
La tragedia ha colpito profondamente il mondo dei ‘rider’ palermitani: Raffaele era figlio del presidente del Moto club ‘Le Aquile’ di Palermo e ieri viaggiava a bordo di una Honda Transalp, un mezzo a cui era molto affezionato. E’ rimasto coinvolto nello schianto con un’auto avvenuto all’altezza del carcere Pagliarelli e una volta trasportato in ospedale è deceduto. E’ rimasto invece ferito lievemente il ventunenne al volante dell’Opel Agila che si è ribaltata. Le condizioni di Stassi sono apparse immediatamente gravissime ai sanitari arrivati sul posto e, nonostante i tentativi dei medici, il suo cuore ha smesso di battere a Villa Sofia.
Sconvolti amici e appassionati delle due ruote. La notizia è arrivata nel giro di poche ore a tutti coloro che conoscevano il 27enne, laureato in Agroingegneria e appassionato delle arti e delle discipline orientali e ha provocato strazio e incredulità. Decine i pensieri sui social per Raffaele, vicino alle fotografie che lo ritraggono sorridente il giorno della laurea o insieme alla fidanzata. “Abbiamo il cuore a pezzi – scrive Giovanni – non riusciamo a credere a quello che è successo. Raffaele, riposa in pace, noi ti dimenticheremo mai, resterai sempre nei nostri cuori”. “Abbiamo perso un ragazzo d’oro – scrivono ancora gli amici – un ragazzo meraviglioso, raro, dal carattere e dall’intelligenza speciali. Mancherai a tutti, caro Raffaele”. Ed è proprio accanto ad uno scatto del giorno della laurea che il professore Stefano Panno scrive: “Ciao Raffaele, sei stato un grande allievo e amico. Abbiamo condiviso tanti momenti insieme che custodirò nel mio cuore e nella mia mente per sempre. Mi mancherai. Ciao Dottore Stassi”.