Il giallo di Viviana e Gioele: le domande senza risposta - Live Sicilia

Il giallo di Viviana e Gioele| Tutte le domande senza risposta

Si continua a cercare il bambino. Tutte le ipotesi che possono spiegare la tragedia restano aperte per gli inquirenti.
RICERCHE E INDAGINI
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Sono proseguite nella notte e riprese nella mattina le ricerche del piccolo Gioele, il figlio di quattro anni di Viviana Parisi, ritrovata morta ieri nella boscaglia  di Caronia. Il tragico epilogo delle ricerche della donna scomparsa lunedì mattina con il suo bambino è avvenuto ieri pomeriggio. Sebbene il cadavere sia irriconoscibile, gli inquirenti ritengono sia il suo, alla luce del ritrovamento della fede nuziale e del riconoscimento di una catenina e delle scarpe. L’esame del dna potrà dare una conferma definitiva. Non è stato trovato il bambino e restano ancora tanti punti oscuri nella misteriosa e tragica vicenda.

Che ci faceva Viviana lì?

Il marito ha riferito che la dj di 43 anni quella mattina doveva andare a Milazzo col bambino per comprargli le scarpe. Ma Viviana ha abbondantemente superato Milazzo, che dista una ventina di chilometri da Venetico, dove abitava. La sua auto è stata abbandonata sull’autostrada Messina-Palermo a più di cento chilometri da casa in direzione Palermo, nel territorio di Caronia, dopo un lieve incidente con un furgone. Perché la donna era arrivata fino a lì e dove stava andando?

Il buco di venti minuti

Il procuratore di Patti Angelo Cavallo ha reso noto che nelle indagini che hanno ricostruito la giornata di lunedì c’è un buco di venti minuti. L’Opel Corsa della donna, infatti, sarebbe uscita dall’autostrada allo svincolo di Sant’Agata di Militello per poi rientrarvi venti minuti dopo. Cosa ha fatto a Sant’Agata Viviana in quel lasso di tempo? Ha incontrato qualcuno? Questo è uno dei punti centrali delle indagini.

Il bambino era lì?

Ci sono testimonianze discordanti sulla presenza del bambino in autostrada nel luogo dell’incidente. Alcuni testimoni che hanno visto  la donna dileguarsi scavalcando il guard rail non ricordano il bambino. Tanto che il procuratore ha detto che non vi è la certezza che Gioele fosse ancora con la madre in quel momento (era con lei di sicuro fino a Milazzo). Una speranza sul suo destino è legata alla possibilità che la madre possa averlo affidato a qualcuno quando è uscita dall’autostrada a Sant’Agata. Ma purtroppo, anche stamattina è trapelato che gli investigatori ritengono plausibile che il bambino fosse con la madre nel bosco. “Non crediamo che Viviana si sia uccisa o abbia ucciso Gioele. Pensiamo che qualcuno li abbia aggrediti o che degli animali che si muovono in branchi li abbiano assaliti e ammazzati”, dicono due amici del marito.

Com’è morta?

Solo l’autopsia potrà dare risposte sulle modalità del decesso di Viviana, che si ipotizza possa risalire al giorno della scomparsa. Una delle prime ipotesi trapelata ieri è quella della caduta da un’altezza. Vicino al luogo ritrovamento dei poveri resti della donna c’è un traliccio dell’alta tensione. Ma questa ipotesi oggi sembra meno forte. Il procuratore ha detto che tutte le ipotesi sono ritenute al momento possibili, “l’incidente, un incontro sfortunato o un gesto estremo”. In questi ultimi due casi non si potrebbero escludere tragici scenari che riguardano il bambino. Tutte e ipotesi sono aperte, anche quella dell’omicidio.

Perché la fuga nel bosco?

Di Gioele non c’è traccia. La zona del ritrovamento è frequentata da animali selvatici, cinghiali in particolare, e di questo si tiene conto nelle ricerche. Resta del tutto oscuro il motivo per cui la donna si è avventurata nel bosco vicino all’autostrada dopo il lieve incidente con un furgone. La famiglia ha subito ipotizzato che potesse essere disorientata per lo choc. Ma anche un’ipotesi di questo tipo lascia comunque molte domande senza risposta.

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