PALERMO – Continuano a piovere critiche sulle nuove piste ciclabili realizzate dal Comune in via Principe di Villafranca, via Leopardi e piazza Unità d’Italia. Creati restringimenti di carreggiata e percorsi deviati, per evitare tratti di strada dissestati a causa delle radici degli alberi.
Dalla politica ai social incalza la polemica. Con una petizione diretta al Comune, è sceso in campo il consigliere Fabrizio Ferrandelli. “Stop dell’improvvisazione. Sì alle città sostenibili, ma con confronto e programmazione” scrive il componente di Più Europa. “chiediamo lo stop della realizzazione delle strisce di vernice spacciate per ciclabili e che la giunta si confronti con consiglio, cittadini, associazioni e categorie. Piste ciclabili funzionali, efficienti, sostenibili, sicure e programmate nel Piano Urbano di Mobilità Sostenibile”.
“La lodevole aspirazione – prosegue – condivisa da ogni cittadino consapevole che ami Palermo, di vivere una città che privilegi un uso sostenibile, efficiente e sicuro delle biciclette, è mortificata da segni di vernice che ultimamente compaiono sulla strade della città, che qualcuno solennemente chiama piste ciclabili e parte di un sistema di mobilità dolce, che si racconta vorrebbe progressivamente collegare piazza Politeama con via Praga. La riduzione della sezione stradale – spiega Ferrandelli- provoca imbuti in arterie già inadeguate al traffico carrabile che quotidianamente le percorre, con danni oltre che alla circolazione anche alla pulizia dell’aria. Dannosi perché la riduzione della sezione stradale avviene a discapito di parcheggio, invero già carenti, e senza preventiva individuazione di sistemi alternativi di sosta per i residenti così come a supporto dell’attività di commercianti e imprenditori. Tutto questo avviene in un momento di grande difficoltà per la città, martoriata ulteriormente dall’emergenza sanitaria e avviene a cavallo di un nodo cittadino impraticabile per la colpevole concomitanza del cantiere dell’Anello Ferroviario a piazza Ruggero Settimo, del Cantiere del Collettore Fognario in via Roma, del perimetro della ZTL nuovamente attiva, nonostante la determinazione del consiglio comunale, la mancata realizzazione della promessa rambla di via Amari. Infine la prossima agognata riapertura delle scuole – conclude – completerà il disastro di queste linee di vernice che tutti noi palermitani paghiamo e pagheremo in termini di negata vivibilità e negata sostenibilità, economica, sociale e ecologica”.