Pronto soccorso, 'emergenza positivi': ormai spuntano ovunque

Pronto soccorso, ‘emergenza positivi’: ora spuntano ovunque

Cresce da giorni la pressione sui pronto soccorso palermitani, per la seconda ondata del virus. E nei ps 'No Covid'...

PALERMO– Si profila una situazione che sembra, giorno dopo giorno, evidente nelle strutture sanitarie a Palermo: non c’è più una concreta distinzione tra pronto soccorso Covid e non Covid. In teoria, le aree d’emergenza del ‘Cervello’ e dell’ospedale Civico sono dedicate alle infezioni da virus, mentre le altre si fanno carico delle altre patologie, proprio per creare una barriera ed evitare la commistione. Nei fatti, i casi positivi spuntano ovunque.

La situazione a Villa Sofia

Stamattina a Villa Sofia (foto d’archivio), secondo le ultime notizie, c’erano quattro pazienti positivi. Si tratta, in genere, di persone asintomatiche che arrivano per un’altra patologia e poi il test svela la positività, oppure di persone che si ‘positivizzano’ nel corso di un non breve soggiorno nello spazio che sarebbe dedicato proprio all’osservazione breve. Un altro paziente con insufficienza respiratoria, in gravi condizioni, risultato positivo, è stato intubato direttamente in pronto soccorso. I contagi non risparmiano i dipendenti del sistema sanitario ed è naturale che accada. Nell’area d’emergenza di Villa Sofia due medici e due infermieri sarebbero positivi. Nel frattempo, in emergenza, è raddoppiato il fabbisogno di dispositivi di protezione individuale, perché il carico è aumentato, impegnando il personale in maniera vertiginosa. Servono più munizioni incruente per combattere la guerra sanitaria in corso.

La situazione negli altri pronto soccorso

Ma i positivi spuntano davvero ovunque, come è accaduto nei giorni scorsi, come accade praticamente ogni giorno. Ci sono all’’Ingrassia’, per esempio, come al ‘Buccheri La Ferla’ che, nel suo pronto soccorso, oggi ne contava cinque. Chi lavora in corsia parla apertamente di “bombe innescate” e si capisce il senso dell’affermazione che non intende essere allarmista, ma realista. D’altra parte, se i numeri crescono e la pressione sugli ospedali aumenta, diventerà sempre più difficile separare e distinguere, anche se, finora, si è fatto di tutto per garantire la massima sicurezza con trasferimenti veloci e percorsi differenziati.

Il commissario per l’emergenza di Palermo e provincia, il dottore Renato Costa, cerca continuamente soluzioni e posti letto, mentre i contagi registrano i loro numeri quotidiani. Continua poi, inevitabile, il problema del sovraffollamento. Intorno all’una, ora di pranzo, risultano 37 pazienti al pronto soccorso del ‘Cervello’, con un indice di sovraffollamento del 185 per cento; settanta a Villa Sofia con un indice di sovraffollamento del 233 per cento; 37 al Civico con un indice di sovraffollamento del 123 per cento. Nessun allarmismo fine a se stesso: la situazione è seria, in assessorato si lavora. Però la realtà è quella che è.

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