Una discussione per una questione di soldi. Per questo sarebbe stata uccisa Agitu Gudeta, la rifugiata etiope di 42 anni diventata simbolo di integrazione per il ‘successo’ della sua azienda agricola ‘bio’ la ‘Capra Felice’ – undici ettari e ottanta capre autoctone nella Valle dei Mocheni, in Trentino a Frassilongo (Trento). Uno dei dipendenti della donna, fermato nella notte e interrogato dai carabinieri, guidati dal comandante provinciale Michele Capurso, ha confessato. Avrebbe agito per soldi.
Adams Suleimani, ghanese di 32 anni, è stato fermato
nella notte e interrogato dai carabinieri. Agitu sarebbe anche
stata violentata mentre era a terra agonizzante.