Occhi puntati su Palazzo Chigi. La partita romana per i sottosegretari potrebbe avere degli effetti a catena sulla rimodulazione della giunta regionale. I giorni scorrono inesorabilmente.
L’affaire quote rose
Il presidente Musumeci vuole battere sul tempo il pronunciamento del Tar sull’affaire quote rose nominando una donna in giunta. La partita è una sorta di cubo di Rubik, l’incastro perfetto deve tenere conto di numerose variabili.
Il governo Draghi
La prima riguarda la possibilità che un assessore siciliano, Roberto Lagalla o Gaetano Armao, vada a ricoprire un posto da sottosegretario nel governo Draghi. Il primo in qualità di tecnico come sottosegretario all’istruzione o all’Università, il secondo in quota azzurra all’economia. Armao alla domanda diretta risponde senza peli sulla lingua: “Unica ipotesi valutabile è l’economia, il resto, almeno per me, non corrisponderebbe con gli interessi della Sicilia”.
Tasselli difficili da incastrare
Il percorso però non è così semplice anche alla luce del fatto che l’uomo forte dei berluscones siciliani, Gianfranco Miccichè, avrebbe indicato come nome gradito per la posizione di sottosegretario la senatrice palermitana Gabriella Giammanco. I tasselli del puzzle non sono così semplici da incastrare. Rumors palermitani indicano a gran voce come potenziale sostituto di Armao l’attuale presidente della commissione Bilancio all’Ars, Riccardo Savona.
Udc debole: Pierobon a rischio
Una sostituzione che non risolverebbe la vicenda delle quote rosa. I bene informati suggeriscono allora di guardare in zona centro per trovare una risposta. A rischiare molto è l’assessore Alberto Pierobon, tecnico in quota Udc, la cui sostituzione era data per cosa fatta appena una settimana fa. La formazione centrista che nei mesi ha perso diversi pezzi e ha visto infatti dimezzarsi il proprio gruppo all’Ars detiene già un assessorato di peso (le attività produttive con Mimmo Turano). Pierobon, finito spesso sotto il fuoco incrociato di maggioranza e opposizione per il piano rifiuti, si ritrova così in una posizione di debolezza. Da qui l’idea di sostituirlo con una donna, magari con un profilo da tecnico, che piaccia alla variegata flora dei cespugli centristi tanto corteggiati dal Presidente. Un nome potrebbe essere quello della catanese Daniela Baglieri che pare piaccia tanto anche al tandem D’Agostino-Tamaio. Altri due nomi papabili sono Ester Bonafede e Valentina Scialfa. E qui si apre un altro capitolo della storia che porti dritti nel messinese.
Il ruolo dei cespugli centristi
Nello specifico a Luigi Genovese e al gruppo di Ora Sicilia. La compagine forte di un feeling con l’assessore Razza potrebbe piuttosto che ringalluzzire la pattuglia Udc andare a rimpolpare piuttosto il gruppo di Diventerà Bellissima. Voci di corridoio che indicano due strade percorribili in termini di quote rosa: inserire Luisa Lantieri o la musumeciana Giusy Saverino molto gradita dall’arcipelago centrista. Questa seconda opzione consentirebbe di liberare una casella appetibile per molti cioè la presidenza della commissione Ambiente.