ETNA – Etna presa d’assalto, il parco corre ai ripari. Dopo le numerose denunce di abusi all’interno dell’area protetta del Parco, in particolare da parte di motociclisti e amanti del fuoristrada che, nonostante i divieti, percorrono indisturbati le zone protette del vulcano patrimonio Unesco, si prendono provvedimenti.
La mappatura
È stata infatti trasmessa a tutte le forze dell’ordine una mappatura del Parco dell’Etna con l’individuazione delle aree maggiormente frequentate da mezzi non autorizzati (moto, fuoristrada, quadri) che attraversano i sentieri e mulattiere dell’area protetta. Una mappatura che scaturisce da una riunione del comitato provinciale per l ordine e la sicurezza convocato dalla prefettura nei giorni scorsi.
Obiettivo: tutelare l’ambiente
“Il nostro obiettivo è far comprendere a tanti che il parco dell’Etna è un parco naturale no un parco giochi – afferma il presidente Carlo Caputo, che sin dal suo insediamento insiste sulla necessità di fermare alcune attività. Illecite eppure praticate. “Per questo da mesi comunichiamo ed avvertiamo sui comportamenti vietati. Esistono dei divieti e vanno rispettati per tutelare un luogo naturale ma anche per salvaguardare il riconoscimento dell’Etna nel mondo; comprendo che i sentieri dell’Etna sono piacevoli per molte attività sportive e ricreative effettuate con mezzi motorizzati ma sono attività incompatibili con un parco”.
A rischio il riconoscimento Unesco
Caputo insiste: non si tratta solo di salvaguardare la Montagna. “Oggi non abbiamo questo problema ma in futuro questi comportamenti potrebbero mettere a rischio le periodiche valutazioni effettuate dalla commissione Unesco – afferma. Ricordo che il riconoscimento Unesco ha portato una crescita straordinaria di presenze sul vulcano e quindi crescita economica nel territorio, mettere a repentaglio tutto per il gioco di alcuni è davvero follia. Ringrazio il vice Prefetto dott. Ingoglia, il questore ed i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza per la collaborazione manifestata”.