ROMA – Maggioranza divisa, verso un voto al buio il 13 luglio al Senato sul ddl Zan. Respinto da Pd e M5s il testo della Lega che cancella l’identità di genere. Nella riunione dei capigruppo di maggioranza sul ddl Zan non è stato trovato alcun accordo. L’Aula del Senato ha confermato la calendarizzazione della legge sull’omofobia il 13 luglio alle 16,30. Respinti i calendari alternativi proposti da Fi e Lega che prevedevano l’approdo in aula della legge il 20.
Una delle proposte del relatore Andrea Ostellari (Lega) per modificare il Ddl Zan è quella di “eliminare, ovunque ricorrano, le parole identità di genere”. Una proposta che Italia Viva condivide. “Il presidente Ostellari ha fatto un reale passo in avanti sia nel merito che nel metodo, si va seriamente avanti nella concreta volontà di trovare un’intesa. Pd e 5 stelle facciano adesso uno sforzo costruttivo e dimostrino di avere a cuore l’obiettivo di portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche, evitando di proseguire per successivi strappi. Noi voteremo comunque il calendario per il 13 se non si trova l’intesa altrimenti , ma lo scontro frontale è un grande errore e chi lo porta avanti se ne assume l’esclusiva responsabilità – dice in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone -“.
Intanto, entra oggi in vigore in Ungheria la legge che vieta la promozione dell’omosessualità tra i minori. E la Commissione europea sospende una valutazione positiva sul Recovery plan di Budapest. Meloni lo definisce un “inaccettabile ricatto politico”.