PALERMO – “A Palermo i livelli di inquinamento sono ancora alti, come dice anche l’Arpa. Per questo la Ztl è necessaria e pensiamo alle nuove linee di tram. Chi dice che a Palermo non c’è più smog, è solo un incosciente”. Parola di Giusto Catania, assessore comunale, che spiega le prossime mosse dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile sul fronte del traffico e della mobilità della quinta città d’Italia, a due giorni dalla firma del Patto con Renzi che ha sancito il finanziamento per 200 milioni delle nuove linee del tram.
“È la dimostrazione di come questa amministrazione comunale immagini il futuro della città – spiega l’assessore a Livesicilia – negli anni Novanta, quando si approvò il tram, io ero in consiglio comunale, il sindaco era Leoluca Orlando e il vice Emilio Arcuri. Stiamo dando continuità a quel progetto, anche ‘personalmente’, ed è il segno della visione di futuro che abbiamo per la città. Il tram è efficiente, puntuale, comodo e soprattutto ecologico: non inquina, nemmeno dal punto di vista acustico. È un sistema di trasporto pubblico di massa a impatto zero, una grande scommessa che questa amministrazione ha vinto e intende continuare a vincere. Molti dimenticano che a Palermo abbiamo avuto 12 anni di vuoto, altrimenti avremmo avuto prima il tram e oggi anche l’estensione della rete. La nostra visione è chiara: puntiamo su un trasporto pubblico di massa ecologico ed efficiente, specie su ferro, a scapito del mezzo privato. Non dimentichiamo che questa è la città che negli anni Settanta ha investito sulla speculazione edilizia: anche quella era una visione di città. Oggi stiamo cercando di recuperare un ritardo di decenni, visto che i grandi investimenti pubblici non sono stati fatti sulle infrastrutture ma sulla devastazione del territorio”.
Le nuove tratte prevedono binari in via Roma, via Libertà ma anche a Mondello, dove pure c’è il progetto della metropolitana automatica leggera. “Noi puntiamo su tutto quello che migliora il trasporto pubblico e che è immediatamente finanziabile, non è una questione di alternativa – spiega Catania – il tram è immediatamente finanziabile, ma noi siamo per un sistema integrato del trasporto pubblico: per questo guardiamo con grande interesse e attenzione all’anello e al passante ferroviario”.
La novità, però, è che a Palermo l’inquinamento c’è ed è allarmante, secondo quanto dice l’assessore. “L’Arpa la prossima settimana pubblicherà alcuni dati su Palermo, che però in parte ci ha già anticipato: in città si rilevano sforamenti di NOx, ossido di azoto, e di Pm10 che sono agenti inquinanti. Se in Sicilia il traffico veicolare pesa per il 54% sull’inquinamento ambientale, a Palermo questo dato schizza al 75% a causa dei mezzi privati, specie quelli pesanti. È evidente che bisogna intervenire e trovo assurde certe polemiche sulle centraline della Rap: la legge parla di sforamenti progressivi nell’ambito urbano e la qualità dell’aria non si misura punto per punto, ma in un’area vasta. Lo dicono anche gli studi scientifici. Il punto non è se in quel momento la centralina ha uno sforamento e comunque, anche se gli sforamenti non arrivano a 35 l’anno ma si fermano a 32 o 33, si è sempre al limite e bisogna stare in guardia. Chi minimizza è incosciente e non si rende conto del danno che fa ai cittadini”.
Il problema di oggi però si chiama Amat: dopo la bocciatura della Ztl, l’azienda di via Roccazzo dovrà trovare altrove le risorse per finanziare i suoi servizi, tra cui il tram. “L’amministrazione sta effettuando un ragionamento complessivo per il bilancio di previsione – dice Catania – verificheremo nei prossimi mesi i provvedimenti da adottare. Ma il ragionamento deve partire da un altro punto: aumentare i passeggeri del tram e disincentivare il mezzo privato aiuterà a sostenere il trasporto pubblico e quindi anche i conti dell’Amat. Un servizio migliore rende anche dal punto di vista economico. Una cosa è certa: vogliamo continuare a investire sul trasporto pubblico, malgrado i tagli regionali e gli avvoltoi che aleggiano e sperano nelle privatizzazioni”.
Un attacco frontale nei confronti della Regione, con cui c’è in ballo anche la querelle per il parcheggio Basile che nelle intenzioni del Comune dovrebbe diventare un hub di interscambio togliendo il capolinea dei pullman extraurbani da via Balsamo. “Su Basile sembra una storia senza fine, la Regione ci ha fatto numerose prescrizioni per il parcheggio e abbiamo ottemperato a tutto. Poi ce ne ha fatto ancora sul percorso e stiamo ottemperando anche a queste – dice con una punta di amarezza l’assessore – è una lunga storia, di un anno e mezzo, con evidenti pressioni delle aziende del trasporto extraurbano che spesso strumentalizzano i passeggeri. Nessuno vuole penalizzare i pendolari, sarà sempre garantita una fermata alla Stazione centrale, ma di certo i pullman non possono più fare capolinea in via Balsamo. Sia perché non sono mai stati autorizzati a stare lì, sia perché c’è un problema di inquinamento e sia perché c’è un evidente restringimento della carreggiata dovuto al tram, che non consente la sosta. Basile può diventare uno straordinario hub di collegamento fra mezzi urbani ed extraurbani, del resto da lì parte anche una navetta gratuita per il centro. Ci sono grandi pressioni esterne che impediscono la scelta del Comune di decentrare il capolinea di bus extraurbani, cosa che avviene in tutta Italia”. Proprio le navette gratuite sono uno dei sistemi alternativi al mezzo privato che il Comune ha messo in campo: una collega Basile con piazza Indipendenza e l’altra percorre tutto il centro. “Le navette vanno molto bene, sono puntuali ed efficienti e particolarmente apprezzate dai turisti. In occasione della via dei librai in corso Vittorio Emanuele in molti le hanno scelte, parcheggiando a Basile. Grazie a questo, potremo finalmente riorganizzare anche il sistema della sosta in tutta piazza Indipendenza”.
Il “problema” dei palermitani però, per il momento, è rappresentato dalle targhe alterne. “È un provvedimento in vigore dal 2010 e mai revocato – spiega Catania – il problema è che, nonostante le targhe alterne, sussistono ancora le condizioni di inquinamento in città. Per questo avevamo deciso di sostituire un provvedimento emergenziale con uno strutturale, la Ztl, che per noi resta indispensabile”.
Il Comune, dopo la bocciatura del Tar, è al lavoro su un nuovo provvedimento i cui dettagli, però, rimangono riservati. “Noi abbiamo fatto investimenti sul tram, sul car sharing, sul bike sharing, su nuovi autobus ecologici rottamando gli Euro 0: tutti interventi strutturali finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria. La Ztl è un ulteriore intervento strutturale che si aggiunge a tutti gli altri, non è l’unico. Pensiamo al più grande piano di pedonalizzazioni della storia di Palermo che abbiamo realizzato, al piano della mobilità dolce per le piste ciclabili che stiamo attuando, anche se c’è sempre qualcuno che si lamenta. Magari queste piste ciclabili non saranno le migliori del mondo, ma con le risorse che abbiamo è il massimo. È anzitutto un cambiamento culturale che dà il segno della visione della città. Ogni giorno vedo migliaia di persone che passeggiano in via Maqueda e in corso Vittorio Emanuele, dovremmo domandarci: dove erano prima? Come si spostavano prima? Io continuo a pensare che la Ztl sia necessaria, altrimenti non possiamo lamentarci che c’è troppo traffico o inquinamento. Invece qualcuno si limita a negare l’evidenza, oppure la riconosce ma non prevede alcuna contromisura”.