Giusto Catania, preside dell''Umberto': "Nel giorno della morte di papà"

Giusto Catania, preside dell”Umberto’: “Nel giorno della morte di papà”

La nomina dell'ex assessore

PALERMOForse i buontemponi diranno che, adesso, metterà la Ztl in presidenza. In ogni caso, la nomina di Giusto Catania, ex assessore, politico, orgogliosamente comunista, professore e preside, al mitico Liceo Umberto, è un evento che ha una bella logica di affetti e di corrispondenze.

Piccola premessa: per anni l’ho aspramente criticato, secondo me con ragione, quando si occupava del traffico, al fianco di Leoluca Orlando. Poi, un giorno, lo incontrai in un ospedale. Giusto era lì per suo papà che oggi non c’è più. E lo guardai, soprattutto, da un’altra angolazione, mentre ci abbracciavamo. Non più soltanto assessore e cronista, esseri umani in un frangente di dolore e, in quel momento, uniti. Una lezione sempre utile per chi fa il mio mestiere. Come si dice: siamo tutti sotto questo cielo.

Giusto Catania l’ho rivisto nella camera ardente di Luigi Carollo, grande anima e difensore dei diritti. Era in lacrime e cercava e dispensava abbracci. Siamo tutti anche sopra questa terra.

Oggi lui scrive su Facebook, corredando i pensieri con una foto di sorrisi e magliettine storiche (ovviamente rosse, perché a scuola cominciò il suo impegno politico): “Ho varcato, per la prima volta, il cancello del prestigioso ‘Liceo Classico Umberto I’ di Palermo nel settembre del 1985. Mio padre, che aveva altri progetti per me, ha generosamente assecondato la mia scelta ma con una prescrizione: ‘niente materie a settembre né, tanto meno, bocciature… altrimenti vai a lavorare'”.

“Nel giorno del quinto anniversario della morte di mio padre ho ricevuto la notizia che tornerò all’Umberto, da preside. E il mio pensiero non può che andare a lui, che non può godersi la scena, e alla mia mamma che ieri ha pianto al telefono quando gli ho comunicato la notizia”.

I padri sono così. Affettuosi e severi. E non vanno mai via. Il mio, per dire, che era professore nella scuola che frequentavo, in occasione di ogni fine dell’anno si impegnava nella circumnavigazione dei professori per invitarli a non mettermi voti troppo alti: “Altrimenti quello si monta la testa e non fa più niente”. Francamente, devo riconoscere che non apprezzavo quel magistero etico.

Buon lavoro, Preside Catania, uomo perbene di questa città. C’è tanto da scommettere nella rinascita, qualunque sia la base operativa. Ma, per favore, non metta la Ztl in presidenza…


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