Nel Pd si riparla di primarie | Sì all'alleanza con i centristi - Live Sicilia

Nel Pd si riparla di primarie | Sì all’alleanza con i centristi

La segreteria del Pd riunita oggi a Palermo in via Bentivegna

Le correnti, scettiche su "papi stranieri", tornano a pensare ai gazebo. Raciti: "Prima definire la coalizione". 

PALERMO – Altro che candidato. Prima, il centrosinistra vuole definire i confini della coalizione. Sperando ancora di agganciare i moderati in avvicinamento al centrodestra. E così oggi continuano incontri, tavoli, confronti. Un fiume di parole in piena, ma una soluzione in vista delle Regionali appare ancora lontana. Con una novità significativa emersa dalla segreteria regionale del Pd, dove diverse anime (di peso) del partito sono tornate a parlare di primarie. Insistendo sulla necessità di allearsi con i moderati.

Il tavolo con gli alleati di Leoluca Orlando di assottiglia. E vede ridimensionare il suo ruolo nella partita in vista delle regionali, derubricando la consultazione tra partiti al contributo di Palermo al programma regionale. Oggi al vertice non c’erano i Centristi di Gianpiero D’Alia e neanche Sinistra Italiana. Presenti, oltre al sindaco, i bersaniani di Articolo 1, che con Orlando e Si vogliono presentare una proposta di discontinuità, la delegazione palermitana del Pd, Sicilia Futura, il Psi e Italia dei Valori. Riunione interlocutoria con un punto sui contenuti del programma. Nell’attesa di capire qualcosa di più sul candidato.

I socialisti, dal canto loro, incontrando in un bilaterale il segretario del Pd Fausto Raciti hanno ribadito la posizione che li accomuna a Sicilia Futura, ossia, in sintesi, prima la coalizione e poi il candidato. Nino Oddo e Carlo Vizzini (rispettivamente segretario regionale Psi e presidente nazionale) hanno concordato con Raciti sulla esigenza di un perimetro politico ampio della coalizione che vada dal centro moderato alle forze di sinistra insieme alle quali si sono vinte le recenti amministrative di Palermo. La delimitazione delle forze aderenti alla coalizione e’ ritenuta pregiudiziale rispetto alla scelta del candidato presidente, si legge in una nota del Psi. Che aggiunge come i socialisti e Raciti ritengano “uno strumento utilizzabile dati i tempi e i passaggi politici in corso”.

Ed è lo stesso Raciti, incontrando i giornalisti prima della segreteria regionale del partito in corso a Palermo, a confermare lo schema: coalizione prima, candidato poi. “In questi giorni ho fatto una serie di incontri con le forze politiche della coalizione che stiamo costruendo: ho parlato con il sindaco di Palermo, con i rappresentanti di Sicilia Futura, della sinistra ed oggi con i socialisti. È evidente che c’è un tema aperto, ed è un tema nazionale, quello della collocazione dei moderati: per quanto ci riguarda insistiamo sulla volontà di costruire un ‘campo largo’ e replicare la coalizione che ha vinto a Palermo”, ha detto Raciti.

“Oggi discuteremo dei contenuti degli incontri che ho avuto in questi giorni con le altre forze politiche – ha aggiunto – non si parla ancora di candidati, prima si deve definire la coalizione: una volta fatto questo, mi auguro che possa essere semplice individuare il candidato. Siamo convinti di poter mettere in campo una proposta vincente”.

A proposito della prossima presenza del segretario nazionale Matteo Renzi, che sarà a Palermo mercoledì, Raciti ha detto: “Renzi viene qui a presentare il suo libro, non certo per imporre una candidatura”. Aggiungendo poi: “Renzi ci sta accompagnando e aiutando seriamente nel lavoro che stiamo portando avanti”. Infine un riferimento all’ipotesi, ormai tramontata, della candidatura del presidente del Senato Piero Grasso: “Rispetto il suo diniego”, ha detto Raciti.

La riunione è in corso e non si è fatto vedere il presidente della Regione Rosario Crocetta, che oggi è tornato a chiedere primarie. La quadra nel centrosinistra sembra ancora lontana e il candidato ancora tutto da inventare.

Aggiornamento 19:50

A quanto si apprende, nel corso della riunione Raciti ha riportato quanto emerso dai colloqui con i potenziali alleati. Tutti hanno concordato sulla necessità di ampliare la coalizione ai centristi. Antonello Cracolici ha sottolineato la necessità di un candidato che sia “coerente con la tenuta dello schieramento”, dicendosi contrario a ipotesi di “papa straniero” (“avrebbe solo due mesi per imparare la lingua e non ce la può fare”, ha scherzato) senza escludere l’ipotesi di primarie. Posizioni analoghe a quelle espresse da Anthony Barbagallo, esponente di Areadem. Il cui leader, Giuseppe Lupo ha chiesto di tenere unita la coalizione del modello Orlando, cioè dalla sinistra ai moderati, mentre Giuseppe Beretta dell’area Orlando ha ipotizzato tra l’altro di proporre primarie di coalizione. Quelle stesse primarie che chiede Rosario Crocetta, come ha ricordato Beppe Lumia, che ha sollevato il problema del rapporto tra partito e presidente della Regione, insistendo, come Cracolici e Barbagallo, sul campo largo dell’alleanza e sul rapporto con i centristi. A cui, anche se nessuno lo dice ad alta voce, si potrebbe offrire la candidatura (D’Alia sarebbe il nome), se non la spunterà un candidato dem, con Lupo che è considerato sempre in pole position tra le soluzioni interne. Insomma, l’idea della candidatura “civica” a cui lavora da tempo Orlando non fa breccia tra i democratici.


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