“La riforma della sanità? È vero, è stato un progetto iniziato con la ruspa. Pensavate forse che saremmo riusciti ad entrare nel sistema bussando alla porta come delle signorine e chiedendo il permesso di cambiare tutto?”. Massimo Russo non ha usato mezzi termini, intervenendo nel lungo dibattito organizzato da DemoS (Democratici Siciliani), l’associazione presieduta da Antonello Cracolici, da titolo “Sanità, cambiare senza paura”.
All’incontro, nel corso del quale sono intervenuti l’assessore alla Salute, il capogruppo del Pd all’Ars, Beppe Lumia, Salvatore Cirignotta ed Enzo Provenzano, erano presenti i vertici della sanità palermitana, medici, primari, operatori sanitari, dirigenti dell’assessorato. Da Salvatore Di Rosa a Domenico Colimberti, da Germana Greco a Pippo Noto. C’erano i ‘fedelissimi’ di Cracolici, dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, a Ninni Terminelli, Pippo Cipriani, Vincenzo Tanania, c’era il vicepresidente del consiglio comunale del capoluogo, Sandro Oliveri, c’era il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, in una sala gremita di gente.
Ad aprire i lavori, Antonello Cracolici, che ha rinnovato il sostegno al direttore generale dell’Asp di Palermo e a Russo. Poi è stata la volta di Giuseppe Lumia, che ha colto l’occasione per legare i passi della sanità alla situazione politica degli ultimi mesi: “Siamo usciti dalla black list degli ultimi in fatto di sanità in Italia – ha detto – adesso dobbiamo avere il coraggio di approdare alla lista dei primi. Senza questa ambizione non abbiamo nessun motivo di stare in questa maggioranza. Vogliamo costruire un’alleanza politica con il Terzo polo per riformare quel sistema di potere che ha sempre relegato le forze del cambiamento a posizioni marginali e subalterne – ha aggiunto il senatore democratico – Per noi governo politico non vuol dire occupare posizioni di potere nella giunta di governo, ma riformare, innovare, spazzare via il vecchio sistema e proiettare questa alleanza nella competizione elettorale per le prossime amministrative e per le future elezioni regionali e nazionali”.
Infine, la parola a Russo, che ha chiuso i lavori in una sala non più gremita di gente, dato l’orario. “Non sono legato alla poltrona – ha detto, in riferimento alla mozione di censura votata all’Ars – ma sono molto legato a un progetto di cambiamento. La censura mi ha amareggiato e molto, lo ammetto. Perché sono il primo assessore nella storia della Sicilia che per aver fatto il proprio lavoro e aver creduto nel cambiamento è stato censurato”.
Ma non c’erano solo gli operatori del settore, all’incontro organizzato all’Astoria Palace. C’era anche la gente comune, utenti interessati a capire cosa ne sarà della sanità siciliana. C’era anche Fabio Alfano, padre di un bambino autistico, che sperava di poter prendere parola nel corso del dibattito. “Ero venuto qui – ha raccontato a Live Sicilia – convinto di essere ascoltato. Ma qui si parla di politica, non dei problemi di chi ogni giorno ha a che fare con la sanità siciliana. Noi genitori dei ragazzi autistici siamo lasciati soli, a parte qualche associazione del terzo settore non c’è niente. Una volta Massimo Russo mi ha ricevuto, abbiamo parlato, ma a quell’incontro sono seguite soltanto mie mail senza risposta. Nella vita si può scegliere se essere direttori generali di un’Asp o meno, di certo non si sceglie di nascere disabili. Me ne vado ancora più sconfortato – ha concluso – perché nelle parole di chi interviene non c’è la voglia di raccogliere le segnalazioni di chi vive, da utente, le criticità della sanità, ma solo il desiderio di testare il proprio bacino elettorale”.