CATANIA. Si attende a giorni la fissazione di una nuova udienza davanti al gup per gli ex sindaco e consigliere comunale di Aci Catena, Ascenzio Maesano e Orazio Barbagallo, imputati per corruzione in concorso. Per loro e per Giovanni Cerami, amministratore di fatto della Halley Consulting Spa, imputato per lo stesso reato, la Procura di Catania aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Data fissata per la prima udienza il 7 giugno. Ma i difensori di fiducia di Maesano, Enzo Mellia e Giuseppe Marletta, e di Barbagallo, Giuseppe Di Mauro e Orazio Consolo, hanno depositato istanza di ammissione al rito abbreviato. E a meno di sorprese la richiesta dovrebbe trovare accoglimento da parte del gip. Il legale Attilio Floresta, difensore di fiducia di Cerami, ha invece presentato alla Procura una richiesta di patteggiamento a due anni. Anche in questo caso si attende l’esito.
Al centro dell’inchiesta, sfociata nell’ottobre dello scorso anno nel fermo e poi nell’arresto dei tre odierni imputati, un presunto giro di mazzette al Comune di Aci Catena. Le cimici piazzate nell’ambito di un’altra indagine nell’auto dell’ex sindaco catenoto dagli uomini della Dia di Catania, guidati da Renato Panvino, registrano la spartizione di una tangente di 15mila euro tra Ascenzio Maesano e Orazio Barbagallo. A consegnare quella somma a quest’ultimo, secondo la Procura di Catania, sarebbe stato Giovanni Cerami, riuscito ad aggiudicarsi, con la propria società, il progetto Home Care, finanziato dall’Unione Europea. Un affidamento che, per l’accusa, è stato ottenuto in modo illegittimo. Ma non si tratterebbe di un’eccezione. Per la Procura, infatti, quello svelato dall’inchiesta sarebbe un modus operandi grazie al quale le società riconducibili a Giovanni Cerami avrebbero ottenuto per ben 10 anni l’appalto del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software ed hardware ad Aci Catena.