Abilitazione avvocati | Solo il 36 per cento agli orali - Live Sicilia

Abilitazione avvocati | Solo il 36 per cento agli orali

Nel capoluogo siciliano sono stati 1.122 i candidati, ma solo 404 ammessi alla prova orale.

PALERMO – Una vera e propria lotteria, quella degli scritti per l’abilitazione forense, che quest’anno fa pochi vincitori. Le percentuali di chi ha passato il tris di prove, due pareri e un atto giudiziario, sono state bassissime in tutta Italia, e anche a Palermo dove sono state registrate tantissime insufficienze. Appena il 36 per cento degli aspiranti avvocati, infatti, è stato ammesso alla prova orale che avrà inizio dal prossimo settembre. Una percentuale di promossi che si attesta intorno ad un terzo e che, in molti casi, è stata valutata con il voto minimo per superare l’esame, l’agognato 90, per il rotto della cuffia. Nel capoluogo siciliano sono stati 1.122 i candidati, ma soltanto 404 ammessi alla prova orale.

I 718 bocciati, invece, sono stati valutati con voti bassissimi. Ciascuno scritto, sarebbe dovuto essere valutato almeno sufficiente. La somma dei tre compiti, infatti, deve essere giudicata con un punteggio di 90 almeno, il minimo necessario per essere ammessi all’ultimo step grazie a cui, una volta promossi, potersi iscrivere all’albo degli avvocati. Il 64 per cento degli elaborati corretti dalla Corte d’Appello di Lecce, invece, ha ricevuto gravi insufficienze, da penna rossa. 23, 24, alle volte 21 o addirittura 20 a compito. Non abbastanza, dunque, per essere ammessi all’orale.

Un esame sempre più difficile per i laureati in giurisprudenza che vogliono abilitarsi come avvocati. Prima la laurea, poi scuola, poi la pratica, poi l’esame scritto, poi quello orale. E l’esame è l’unico modo che i praticanti hanno per potersi iscrivere all’albo ed esercitare la professione. Un esame che, da anni, è diventato la principale preoccupazione dei laureati in giurisprudenza che, dopo un lungo percorso di studi, corsi di specializzazione e almeno 18 mesi di pratica legale, si trovano a dover dimostrare in tre giorni, con lo svolgimento di tre prove scritte, la propria preparazione.

L’esame si è svolto lo scorso dicembre, dal 15 al 17, al carcere Pagliarelli di Palermo. Sette ore a disposizione per ogni prova, con a disposizione i codici. E forse per l’ultimo anno. Perché dall’anno prossimo, a seguito di una riforma, l’esame di abilitazione potrebbe avvenire senza codici commentati. Sempre più difficile, dunque, abilitarsi come avvocato e svolgere un parere motivato di civile, uno di penale e, infine, un atto giudiziario in una delle tre materie a scelta tra diritto privato, diritto penale e diritto amministrativo, senza l’ausilio di un codice con commento.

A Catania, invece, sono 543 i candidati che hanno superato le prove scritte. Erano candidati in 1.168 e i loro elaborati, in base all’abbinamento delle sedi, sono stati corretti dalla Corte di Appello di Torino. La percentuale dei candidati ammessi all’orale, tra i catanesi, è del 46,5 per cento. Una percentuale di poco più alta di Palermo, ma comunque insufficiente ad equiparare gli ammessi ai non ammessi. Adesso la partita, per i promossi, si giocherà da settembre in poi. Gli altri, invece, ritenteranno la lotteria degli scritti il prossimo dicembre.

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