Zone blu gratis all'ora di pranzo | Coro di no contro l'abolizione - Live Sicilia

Zone blu gratis all’ora di pranzo | Coro di no contro l’abolizione

Automobilisti, commercianti, associazioni di categoria. Tutti scontenti dall'addio alla sosta gratis

PALERMO – Zone blu a pagamento dalle 8 alle 20, senza fascia oraria gratuita durante la ‘pausa pranzo’, per portare nuovi introiti nelle casse di Amat e avviare una stagione di risanamento dell’azienda trasporti. La novità è stata varata dall’assemblea dei soci che gestisce il trasporto pubblico nel corso della presentazione del piano di risanamento, e sarà realtà non appena sarà emanata un’ordinanza comunale che determinerà l’abolizione della fascia oraria gratuita dalle 14 alle 16. Il potenziamento del servizio della sosta tariffata è strettamente connesso all’assunzione di ausiliari del traffico (nel piano di risanamento è già previsto per gli ausiliari del traffico in organico il passaggio da part time a full time). Una decisione, commenta l’azienda dei trasporti pubblici, “presa dopo ciò che ha fatto sapere l’assessore ai rapporti funzionali con le aziende partecipate Rap e Amat, Giusto Catania“. 

La notizia è stata accolta con un coro di no da automobilisti, commercianti, circoscrizioni e associazioni di categoria: c’è chi ritiene che ci siano valide alternative a questo provvedimento e chi grida parla di vessazione ai danni dei palermitani per sanare le casse di aziende partecipate gestite storicamente male. “Si tratta di un ulteriore balzello che colpisce i cittadini e i commercianti – dice il presidente di Assoimpresa Mario Attinasi – Se il Comune pensa di risanare l’Amat mettendo le mani nelle tasche di chi lavora e produce, non ci siamo: non sono queste le ricette che ci aspettiamo dall’amministrazione. Inoltre si vessano i palermitani senza offrire nulla in cambio: né servizi migliori, né reali alternative al mezzo privato. Assoimpresa crede nelle pedonalizzazioni e nella mobilità sostenibile, non nell’ennesima introduzione di una nuova tassa che comprime i consumi e taglia le gambe a qualunque speranza di ripresa”.

Il dissenso dei commercianti. Sabrina Monici è la titolare di un’attività di ristorazione in via Dante, che puntualizza essere “una zona piena di strisce blu e con pochissimi posti gratuiti. Oltre all’attività in questa zona ho anche casa, posteggiare è quasi impossibile. Per quanto riguarda gli affari – dice – l’ordinanza è decisamente sfavorevole: la pausa pranzo è chiaramente il momento in cui abbiamo più affluenza. La nostra attività vive di take away, quindi soste brevi o brevissime dei clienti, che però così si ritroverebbero a pagare soldi in più prima ancora di essere entrati a ordinare. Non potrei che essere sfavorevole”.

Sergio, dipendente di un’agenzia di viaggi in via Marchese Ugo, ipotizza soluzioni alternative: “È chiaro che il provvedimento penalizza chi approfitta delle ore di pausa per spostarsi e dedicarsi ad acquisti, e quindi colpisce anche chi ha delle attività – commenta -. Non voglio polemizzare sull’ovvio, piuttosto vorrei capire perché non si ‘compensa’ per esempio coi ticket validi per mezza giornata, come in altre città, con percentuali di risparmio convenienti per l’utente. Se non provvede a esaminare misure senza vie di mezzo, la giunta comunale non dimostra molto interesse per il cittadino”.

Le reazioni degli automobilisti. “Questa rivoluzione porterà all’assunzione di altri ausiliari del traffico – dice Matteo, proprio mentre è intento a pagare davanti a un parchimetro – ma sinceramente non capisco il senso di ‘far pagare a tutti gli automobilisti il costo. La nostra è una città paralizzata dalla mancanza di parcheggi oltre che dal traffico”. “Ne hanno trovata un’altra per toglierci soldi”, taglia corto Antonio. “La proporzione tra aree di sosta a pagamento e aree di sosta gratuite non è certo quella che dovrebbe essere garantita dalle leggi. E le poche porzioni di territorio non delimitate dalle strisce blu sono gestite dai parcheggiatori abusivi. In definitiva al palermitano parcheggiare costa comunque e a qualsiasi ora”.

Nella nostra passeggiata incontriamo anche tanta gente non al corrente delle novità in arrivo. Dallo studente universitario alle signore in giro per lo shopping nelle ore meno trafficate come quelle a cavallo del pranzo, sono tanti a non sapere ancora che tra pochissimo si dovrà andare al parchimetro anche tra le 14 e le 16. Un problema di disinformazione che lascia intendere che probabilmente nei primi tempi saranno tantissimi gli automobilisti che verranno multati.

Perplessi anche i lavoratori ‘al confine’ tra commercianti e automobilisti, quelli che svolgono il proprio lavoro in auto. Come Paride Geraci, che spiega: “Sono un consulente assicurativo e sono continuamente in movimento per appuntamenti, incassi e lavoro d’ufficio in diverse agenzie. Non disporre più del posteggio gratis durante la ‘pausa pranzo’ può portarmi solo disagi e problemi. La beffa è che la fase cruciale del mio lavoro va proprio dalle 14 alle 16, orari in cui molti clienti spesso e volentieri sono più liberi e mi chiedono di fissare i nostri incontri”.

Contrarie anche diverse associazioni di categoria e di consumatori. “Si tratta di un ulteriore balzello che colpisce i cittadini e i commercianti – dice il presidente di Assoimpresa, Mario Attinasi – Se il Comune pensa di risanare l’Amat mettendo le mani nelle tasche di chi lavora e produce, non ci siamo: non sono queste le ricette che ci aspettiamo dall’amministrazione. Inoltre si vessano i palermitani senza offrire nulla in cambio: né servizi migliori, né reali alternative al mezzo privato. Assoimpresa crede nelle pedonalizzazioni e nella mobilità sostenibile, non nell’ennesima introduzione di una nuova tassa che comprime i consumi e taglia le gambe a qualunque speranza di ripresa”.L’ordinanza è definita “un salasso sopratutto per coloro che lavorano in centro” da Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo, e “un provvedimento dell’amministrazione comunale per fare cassa” da Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo.

Non solo i ‘no’ convinti. Alcune voci fuori dal coro tra i commercianti di via Libertà: Alfonso Casarubea, titolare di una gioielleria, ammette che “dal mio punto di vista da negoziante cambia ben poco, dal momento che la mia attività è tra le poche rimaste ‘all’antica’: siamo un negozio a conduzione familiare che fa chiusura dalle 13 alle 16”. Claudia, che lavora in un negozio di abbigliamento, preferisce invece attendere il varo dell’ordinanza prima di esprimere un giudizio. “Con ogni probabilità perdiamo il cliente che va di fretta o che durante la pausa pranzo decide di fare una passeggiata – dice – però bisogna anche considerare che la forza di molti negozi della zona sono i clienti abituali. Parliamo di residenti o persone che lavorano da queste parti, quindi si servono dei pass o dei garage”.


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