PALERMO – “Facciamo un appello a tutti, affinché si trovi un accordo. Non possono andare a casa 262 persone”. Con queste parole, stamattina, i lavoratori di Accenture hanno manifestato la propria condizione davanti alla sede dell’azienda, in via Ugo La Malfa, a Palermo. Proprio in questi giorni, e dopo le tranquillizzanti informazioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, per i lavoratori della multinazionale, dedicati alla commessa British Telecom, è arrivata la procedura di mobilità e di fatto sono licenziabili.
La commessa è stata trasferita da Bt a un altro call center di Roma, dove vengono utilizzati dipendenti assunti con contratti a tempo determinato. “Il diritto al lavoro non deve essere negato a nessuno. Noi ci siamo conosciuti qui, ci siamo sposati grazie a questa azienda e a casa abbiamo due bimbi da crescere, ma come? Siamo in una situazione disperata – raccontano Danilo Arigò e Tiziana Limone – L’unica soluzione sarebbe quella di abbandonare l’Italia, perchè qui non c’è più niente”. A fargli eco, anche Vincenzo Daniele: “Ad oggi – dice il dipendente – non abbiamo nessuna garanzia perchè venerdì è stata aperta la procedura di licenziamento. Speriamo che possa cambiare qualcosa perchè siamo messi davvero male. Sono due aziende che non sono in crisi e dovrebbero capire che perdere lavoro in un territorio martoriato come la Sicilia è veramente devastante. Chiediamo che si riesca a trovare un accordo”. Ci sono appena poco più di 70 giorni di tempo prima che l’avvio della procedura si trasformi in un vero e proprio licenziamento. Il prossimo 11 novembre è in programma un nuovo tavolo al ministero del Lavoro.
Ai dipendenti è stato notificato l'avvio del percorso che potrebbe portare al licenziamento. L'11 un nuovo incontro a Roma.
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