ACIREALE – Ad un anno dall’inaugurazione, gli animi sono tutt’altro che placati. La Villa Belvedere rimane ancora quasi totalmente inagibile. Un finanziamento europeo, lo ricordiamo, inserito nel piano Aci Heritage, 7 milioni di euro circa, avrebbe dovuto riqualificare la Villa e avviare altri tre cantieri all’interno del parco (Villa Belvedere importo di aggiudicazione 2 milioni 183 mila, Arena Eden importo di aggiudicazione 582 mila euro, Via Ruggero Settimo importo di aggiudicazione 1 milione 115 mila euro,Angolo di Paradiso importo di aggiudicazione 2 milioni 580 mila euro, Cafè Chantant importo di aggiudicazione 193 mila euro).
Dopo la riqualificazione, Villa Belvedere di Acireale viene riconsegnata ai cittadini l’11 Aprile 2014. Poi, nell’agosto dello stesso anno, dopo il crollo di alcuni arbusti, il giardino Belvedere viene dichiarato inagibile e chiuso al pubblico. Le piante vengono sottoposte all’attenzione di agronomi e tecnici competenti. Durante il sopralluogo viene accertato che diversi alberi presenti all’interno del Giardino erano da tempo intaccati dalla “Cerambide della quercia”, un insetto che corrode dall’interno la pianta.
L’ultimo crollo risale a venerdì scorso. Nel frattempo, i malumori dei cittadini che rivogliono la “Villa Ranni”, si fanno sentire, soprattutto attraverso i social network. Da qui, la decisione di organizzare un sit-in, promosso dal blog più seguito dagli acesi, Fancity Acireale, che si è svolto questo pomeriggio, e a cui hanno partecipato l’assessore ai lavori pubblici e vice sindaco Nando Ardita, il deputato regionale Angela Foti e Biagio Spoto del partito democratico di Acireale, partito d’opposizione che proprio nei giorni scorsi, aveva sollevato non poche domande sulla questione.
“I lavori malamente svolti – si legge in un comunicato stampa firmato da Sebi Leonardi,segretario Pd Acireale, e Mario Gerbino, segretario Giovani democratici Acireale – sono un esempio da manuale di come sprecare i finanziamenti ricevuti dai fondi europei. 8,5 milioni di euro che invece di essere utilizzati per migliorare la vivibilità e la qualità del più importante polmone verde acese,ci hanno consegnato un esempio d’inadeguatezza gestionale e politica. Non si può più aspettare, entro l’inizio dell’estate si deve riconsegnare ai cittadini la Villa Belvedere, uno spazio pubblico fortemente simbolico per l’identità di Acireale, nonché luogo di aggregazione e di attrazione per i visitatori. Tutta la città si aspetta oggi una reale verifica dell’iter realizzativo dell’opera”.
“Da troppi mesi si fa retorica e si parla sulla Villa – ha detto Biagio Spoto intervenuto al sit-in – da un anno siamo qui ad aspettare il momento in cui la città potrà avere a disposizione questo polmone verde e che rappresenta un pezzo fondamentale della nostra identità. Io penso che oggi, sia arrivato il momento di cominciare a parlare di fatti e si devono verificare almeno due aspetti: capire cosa sia effettivamente successo alla Villa, come sono stati impiegati questi milioni di euro ricevuti dalla comunità europea,se ci sono stati delle negligenze; in secondo luogo dobbiamo fare di tutto per riaprire al più presto. Noi come partito democratico abbiamo posto come deadline l’inizio dell’estate spero che questo sia possibile e che si proceda finalmente,a fare quanto necessario.
Invito l’amministrazione ad avere più coraggio, in questa fase c’è la necessità di portare avanti dei processi che sono stati iniziati già da questo autunno, mi riferisco alla commissione di verifica e a tutte le procedure burocratiche che sicuramente avranno i loro tempi ma che non sono più accettabili”.
“Siamo di fronte all’emblema dei lavori pubblici per come vanno in Italia, tutto crolla e crolla anche la speranza di rivedere il parco aperto – dice il deputato regionale Angela Foti – Ci sono certamente delle responsabilità l’amministrazione, se vuole intraprendere un percorso in cui si mettano in evidenza queste responsabilità mi vedrà al suo fianco e se vuole indurre la ditta a ripristinare a sistemare e completare delle opere fatte male, l’importante è che si restituisca questo piccolo fazzoletto di verde perché oggi le Chiazzette il parco delle Terme risultano impraticabili per le famiglie,per i ragazzi e per gli anziani. Se ci sono delle criticità sarebbe bene mettere i cittadini a conoscenza della situazione,l’insofferenza sta aumentando”
“Non è un problema di chiusura o dell’apertura della Villa Belvedere – dice il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Nando Ardita – il problema reale è ciò che c’è all’interno della stessa, che noi ancora prima di essere eletti, abbiamo sempre contestato. Abbiamo cercato in linea di massima di renderla fruibile, purtroppo gli eventi che si sono verificati da agosto, cioè a pochi mesi dalla riconsegna, ricordo senza collaudo, ad oggi hanno reso tutto più difficile. Noi abbiamo una relazione di agronomi importanti che riferiscono la necessità di abbattere 15 piante e di questo ne siamo consapevoli, ma ci segnalano,nella stessa relazione,che ce ne sono altri 25 che dovranno essere sottoposti a verifica con attenzione.
E’ chiaro che noi dobbiamo prima cautelare i cittadini dopo possiamo pensare di aprire la villa,sarebbe inutile aprirla per poi richiuderla qualora ci fossero altri problemi relativi alla sicurezza. Chiaramente ci sono delle responsabilità anche nella manodopera, su come sono stati eseguiti alcuni lavori, noi riteniamo che qualcosa non sia stata fatta a regola d’arte,stiamo preparando una contestazione alla ditta sulla base di una relazione fatta da tecnici.
Sull’argomento,contattato da LiveSicilia Catania, è intervenuto Nino Garozzo già sindaco di Acireale proprio nel periodo di riconsegna dell’opera. “La chiusura precauzionale – dice l’ex sindaco – a causa dell’invisibile insetto che ha divorato diverse querce era doveroso. Prolungare la chiusura per 9 mesi per decidere cosa fare e quali alberi eliminare sono troppi. Nel frattempo l’assenza di manutenzione ha distrutto le piccole piante anche ornamentali messe a dimora. Ricordiamoci che le piante,decine e decine di piante di alto fusto,sono state amputate e sradicate a seguito del ciclone del febbraio 2012. Sono curioso di conoscere gli esiti che la commissione d’inchiesta “indipendente”, fatta anche di esponenti di cambiAmo Acireale, e cosa eventualmente contesterà alla ditta, alla direzione lavori e al rup. Quali difformità rispetto al progetto (ricordo che il pietrisco lavico fu imposto dalla soprintendente Greco che rigetto’ diverse richieste del comune).
La mia impressione,è che qualcuno sia rimasto prigioniero degli slogan elettorali e delle promesse di immediato intervento, non riuscendo a fare un passo in avanti. Tolto il pietrisco lavico, imposto, i ruderi diroccati erano tornati all’antico splendore e a disposizione della Città. Il resto poteva essere magari migliorato con il tempo ma la politica aveva necessità demagogiche impellenti e questo è il risultato. Forse non molti sanno che, proprio perché non mi appassiono alle mie idee ma guardo l’interesse generale, pur non avendone i poteri (un sindaco non li ha) ho chiesto agli uffici di bloccare i saldi dei compensi della direzione lavori e il rilascio delle fideiussioni. Documento, questo, scritto di pugno con ampia motivazione e subito portato a conoscenza della nuova amministrazione. Ciascuno risponde delle proprie azioni e di quelle degli altri.Da cittadino attenderò di conoscere le novità,quando e se ci saranno.Ciascuno risponde delle proprie azioni e non di quelle degli altri”.