CATANIA – Acqua dolce, un luogo dove poter operare che non sia sotto il sole d’estate o la pioggia in inverno. E soprattutto sicurezza e possibilità di vivere del proprio lavoro. Sono le richieste degli operatori del settore ittico che lavorano al porto di Catania e che sono riuniti nella cooperativa di Giacomo Molino, che raccoglie una trentina di pescatori. In seguito alla proposta avanzata da alcuni colleghi di fare dell’area portuale un mercato per la vendita del pesce, sposata dal ministro Centinaio e dal presidente dell’Autorità portuale, Molino torna infatti sull’argomento evidenziando la necessità di intervenire su altri aspetti legati al posto e al settore pesca, prima di pensare alla vendita diretta.
“Ci mancano le aree dove pulire e riparare le reti – afferma Molino che di pesca vive, così come la sua famiglia. Sotto il sole cocente o sotto la pioggia la situazione è questa – prosegue: per questo chiediamo un incontro urgente con le istituzioni, Autorità portuale e amministrazione comunale, che possa portare effettivi miglioramenti a chi opera nel porto, prima di parlare di mercati o vendita del pesce”.
Iniziativa alla quale non sono contrari, i pescatori della cooperativa Molino, ma che reputano non utile, anzi dannosa, per la sopravvivenza del mercato storico della Pescheria, i cui affari pare siano in calo per tutti, e dove non viene commercializzato solo pesce. “Aprire un mercato a pochi passi dalla pescheria – continua Molino – creerebbe danno economico anche a chi commercia altro, carne, ad esempio, o prodotti ortofrutticoli. Pe questo – prosegue – crediamo che, come prima cosa, occorra fare in modo che i cittadini possano facilmente raggiungerla, e per questo vanno realizzati parcheggi, dal momento che quello di piazza Alcalà è insufficiente. Si potrebbero ad esempio – aggiunge – riservare gli stalli realizzati sotto gli archi della Marina, per chi fa la spesa in pescheria”.
Una richiesta raccolta da Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che si era occupato già del porto in occasione dell’ordinanza dell’autorità portuale sugli accessi, e che sta raccogliendo le istanze degli operatori. Tra cui quelle per potenziare i parcheggi per l’accesso in pescheria. E che propone la rimodulazione di alcune linee dell’Amt che possano da una parte liberare la piazza Alcalà, per recuperare importanti posti auto, e dall’altro snellire il flusso viario da e per il centro storico. “Ovviamente in accordo con la società di trasporto pubblico – spiega il consigliere comunale – si potrebbero realizzare dei capolinea al Faro Biscari, magari aumentando le navette da e per il centro storico, e realizzare più fermate in via Tempio, in particolare dei mezzi che arrivano dai quartieri”.
Intanto, l’amministrazione comunale sembra ben disposta a trovare una quadra. Per quanto riguarda l’assessore alle Attività produttive, Ludovico Balsamo, questi si è detto disponibile a incontrare tutti gli operatori e fare in modo che vengano affrontate tutte le richieste. Per quanto riguarda, invece, l’assessore al Mare, Fabio Cantarella, questi ha già effettuato un sopralluogo all’interno dell’area portuale per verificare le condizioni in cui operano i pescatori e si è detto disponibile a proseguire il dialogo. “È evidente che le problematiche segnalate – afferma – non solo per quanto riguarda la pulizia e riparazione delle reti, ma anche per la viabilità e la sicurezza, vadano affrontate e risolte. Già il ministro Centinaio si è detto disponibile – aggiunge – e presto, in accordo con l’autorità portuale con cui io farò da tramite, affronteremo le richieste avanzate, a cominciare da quella di sicurezza”.
