ENNA – Nel 2023 AcquaEnna non ha mandato le bollette da pagare ai cittadini. E all’improvviso gli utenti si sono visti recapitare delle richieste di pagamento insostenibili: un anno intero da pagare in due sole rate. Adesso però l’Ati, l’assemblea territoriale idrica di cui fanno parte i sindaci, ha deliberato che quelle bollette potranno essere “spalmate” in due anni. Due anni in condizioni normali, ma fino a sei anni, se la gente lo richiede.
La svolta
C’è una svolta, insomma, nel caso della “bollettazione” di AcquaEnna. Il blocco, totale o parziale (ad alcuni sono arrivate due bollette, ad altri nessuna) è imputabile esclusivamente a un errore tecnico del gestore del servizio idrico. Ora l’Ati ha deciso inoltre di concedere la possibilità per gli utenti di ottenere un’ulteriore dilazione dei pagamenti, fino a 6 anni.
Se l’anno scorso avessero ricevuto una “parziale bollettazione”, se avessero ricevuto solo due o tre bollette anziché sei – cosa che sarebbe avvenuta in alcuni casi – non perderanno comunque il diritto al frazionamento, ma potranno chiedere di diluire la somma proporzionalmente rispetto a quanto resta da pagare.
L’intervento dell’Ati
“Come sindaci e maggiormente io nella mia doppia veste di presidente dell’Ati e di sindaco di Piazza Armerina, sentivamo forte la responsabilità di intervenire per difendere i cittadini da richieste di esborso insostenibili, se da pagare come era stato prospettato inizialmente – afferma il presidente Nino Cammarata -. Per questo abbiamo proposto di frazionare in via ordinaria in due anni ma di concedere, al tempo stesso, a chi lo richiedesse, di poter pagare rate più basse chiedendo la dilazione fino a sei anni. Il tutto, è ovvio ma va detto, senza interessi né sanzioni”.