PALERMO – Appena piove Palermo s’allaga e la giunta Orlando tenta di correre ai ripari. Le ultime settimane hanno visto il capoluogo siciliano trasformarsi, in un paio di occasioni, in una specie di piscina a cielo aperto per le intense precipitazioni ma anche per una rete per le acque bianche non all’altezza, specie nella parte Nord della città. Da Mondello a Partanna, strade ricolme d’acqua e traffico in tilt.
Una situazione frutto di un insieme di fattori tra cui, non indifferente, anche un sistema di deflusso che risente di decenni di progetti parziali e non messi a sistema. Per questo Palazzo delle Aquile ha deciso di avviare una progettazione preliminare che metta ordine in tutta la parte Nord di Palermo attraverso un mutuo alla Cassa depositi e prestiti di poco meno di un milioni di euro da restituire in tre anni. “E’ la risposta strutturale e tecnicamente corretta all’emergenza allagamenti – spiega l’assessore Agata Bazzi – senza la quale non è possibile chiedere i finanziamenti dell’Unione europea per la programmazione 2014-2020. L’importo è troppo alto per farlo anche con risorse nazionali”. Secondo alcune stime, servirebbero infatti alcune decine di milioni. “Faremo tutto con l’aiuto del ministro dell’Ambiente – aggiunge la Bazzi – che si è detto disponibile a collaborare con noi”. Le zone interessate saranno da via Belgio a “salire”, ovvero Zen, Partanna e Mondello. L’intervento è già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, di recente approvato in consiglio comunale.