CATANIA – Superare i 9 milioni di passeggeri, offrire più servizi e acceleratore premuto sugli investimenti previsti dal piano quadriennale 2017/20 siglato con l’Enac. È questa la rotta tracciata dai vertici della SAC, la società che gestisce l’aeroporto di Catania per il nuovo anno che si appresta ad essere cruciale con l’avvio del primo step di opere infrastrutturali destinate a rivoluzionare il volto dello scalo europeo di Fontanarossa. A partire dalla realizzazione del nuovo terminal partenze C che sorgerà negli spazi dell’ex centro polifunzionale enogastronomico Norma, i cui lavori inizieranno già il 15 gennaio per essere ultimati ad aprile, in tempo utile dunque per la nuova stagione estiva. Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac ci illustra i dettagli contenuti nel contratto di programma dei nuovi investimenti pari a 95 milioni di euro. Lo andiamo a trovare a ridosso dell’ultimo dell’anno nel suo ufficio che si affaccia sulla pista dell’aerostazione, con lui anche Antonio Palumbo, accountable manager. E iniziamo a parlare proprio del nuovo padiglione: “Sarà il nuovo terminal C per le partenze e sostituirà l’ex centro polivalente Norma, investimento che sin dall’inizio non ha mai funzionato”, afferma subito senza troppi giri di parole.
Proprio sulla struttura “Norma”, già ex terminal arrivi, e poi adibita nel 2015 – sotto la precedente governance – ad officina delle eccellenze made in Sicily grazie ad un investimento di circa 2 milioni di euro, è stato di recente dato mandato dal nuovo Cda dell’aeroporto di avviare una due diligence. Tale ispezione “è un atto dovuto – prosegue Torrisi – per capire le finalità di quell’investimento all’interno dell’aeroporto”.
LE NUOVE INFRASTRUTTURE DEL CITY AIRPORT- Nel frattempo il Norma, che tornerà così alla sua originale destinazione d’uso, avrà adesso 4 accessi per i check in, 4 varchi di sicurezza e 4 gate con due voli l’ora. Il nuovo terminal C sarà inoltre autonomo e destinato ad allocare una o più compagnie low cost. “Così come avviene nei principali aeroporti italiani – spiega l’Ad – potrà servire circa mezzo milione di passeggeri. Questo contiamo contribuirà ad alleggerire e decongestionare il traffico dell’attuale aerostazione, anche in un’ottica di generale razionalizzazione dato l’incremento del numero dei passeggeri. Prima della stagione estiva contiamo di renderlo operativo”. L’importo dell’investimento per la ristrutturazione e conversione di Norma è di 734.543,86 euro. Ad aggiudicarsi l’appalto è un’ATI costituita dalla SAE – Società Appalti Edili s.r.l. di Aci Sant’Antonio e dalla BCS – Costruzioni s.r.l. società di Mistretta.
E l’ampliamento dell’aeroporto rappresenta certamente una priorità che non può più attendere considerato come al momento l’aerostazione risulti fin troppo “piccola” rispetto ai volumi di traffico che si trova a supportare.
Nel dettaglio, tutte le opere verranno realizzate tramite fondi di private equity, ovvero risorse della società. Si tratta di soldi dell’azienda, che verranno in particolare erogati da banche fra cui Cassa depositi e Prestiti e Intesa San Paolo.
Fra i progetti in cantiere, anche quelli dei nuovi parcheggi. “Altro passaggio che ci sta molto a cuore – dice Torrisi – Il primo parcheggio a raso lo andremo a realizzare nei terreni acquisti dal Comune nell’ex campo Goretti. Il progetto è stato di recente approvato dall’ Enac e a breve pubblicheremo il bando di gara. Saranno circa 400 stalli”. Ma a questo si aggiunge anche il parcheggio multipiano già completato, ma ancora non operativo a causa di un annoso contenzioso giudiziario che lo tiene ancorato, “purtroppo è una vicenda che stiamo cercando di sbloccare”, precisa l’Ad, “una volta risolto il problema, su cui non è possibile peraltro dare una data al momento, avremo altri 600 parcheggi per un totale di 1000 stalli. Con questi nuovi spazi vorremmo cercare di riportare all’interno dell’aeroporto le compagnie noleggio auto che hanno lasciato l’aeroporto”. E ancora “rendere più competitivi e migliore l’offerta dei parcheggi rispetto al passato, con una maggiore flessibilità in virtù delle necessità dell’utenza”.
Ma sul tema dei parcheggi emerge la piaga dell’abusivismo, un fenomeno che imperversa anche all’interno dell’aeroporto. “Purtroppo – dice – questo non è un problema che possiamo risolvere noi, con questo non vogliamo fare scarica barile: si tratta di un problema diffuso, ma compete alle forze dell’Ordine la risoluzione, e loro già da tempo combattono il fenomeno, ma non sempre ci sono strumenti efficaci disponibili. Noi ci auguriamo riescano a debellarlo. Di contro noi cercheremo d’intervenire con delle modifiche all’interno della viabilità del piano parcheggi affinché non ci siano più aree libere di cui i parcheggiatori abusivi possano disporre”. Fra le soluzioni già in corso d’opera che suggerisce Palumbo: “la gara già espletata finalizzata al rinnovamento di tutta la tecnologia dei parcheggi. Già da gennaio l’automazione del sistema di pagamento dei parcheggi verrà, infatti, sostituito e si tornerà al cartaceo; verranno anche inseriti gli accessi per i clienti tele pass. Con l’impresa appaltatrice – prosegue Palumbo – stiamo anche cercando di valutare di creare una ZTC (aree di sosta a tempo) nel sedime aeroportuale”. “Si tratta d’innovazioni che renderanno più semplice la vita della nostra clientela, che andremo a realizzare per primi”, afferma Torrisi.
NEL 2020 PRONTO IL NUOVO TERMINAL B – Il nuovo terminal C sarà diviso dall’attuale aerostazione e dal futuro terminal B dell’aeroporto, ossia la vecchia struttura Morandi. Altro progetto su cui la società sta lavorando, e che assorbe la parte preponderante dei costi complessivi del piano triennale d’investimenti. Ma per Torrisi sulla questione è necessaria una premessa: “Su questo nuovo padiglione abbiamo ereditato un ritardo davvero enorme. Stiamo intanto completando la fase propedeutica della progettazione esecutiva per poi passare alla ristrutturazione. Lo faremo perché è un’opera che va fatta il prima possibile e ce lo impone l’accordo con Enac. Io sarei stato dell’idea di demolirlo e farne uno ex novo, più grande innanzitutto: sarebbe stato a mio avviso più funzionale rispetto a quelle che sono le esigenze attuali dell’aeroporto. I tempi purtroppo non ce lo hanno consentito”, ribadisce Torrisi.
TURISMO E NUOVE COMPAGNIE PARTNER – “Oggi abbiamo già più di ottanta compagnie aeree – spiega ancora – di buono c’è il fatto che il nostro aeroporto gode di una certa appetibilità agli occhi delle compagnie aeree. Il nostro senso di responsabilità ci spinge a volerne sempre di più, facendo in modo che l’offerta sia sempre più competitiva, ecco perché stiamo lavorando su diversi fronti. Innanzitutto cercando di ampliare l’offerta sul mercato diretto internazionale, (in entrata e in uscita), cosa che consente di fare turismo vero. Ci piace moltissimo l’idea che ci siano sempre più voli diretti internazionali, perché oggi chi viaggia non lo fa più per tempi lunghi. Abbiamo già molti hub collegati a Catania: Roma piuttosto che Malpensa, ma anche Istanbul per la Turchia; l’Olanda legata alla KLM; Parigi con Air France; Francoforte con la Lufthansa. E dalla prossima estate, verrà attivato il volo Catania-Dubai, con la compagnia low cost Fly Dubai. I siciliani avranno davvero tanto a disposizione, ma per noi è importante che anche gli stranieri vengano a visitare Sicilia. Quindi lo scopo è duplice”.
E se volare all’estero è ormai una possibilità più a portata di mano rispetto al passato, diversa è la situazione per le tratte domestiche, le cui tariffe rimangono alle stelle. “Ci rendiamo perfettamente –conto sottolinea Torrisi – del fatto che oggi viaggiare nel territorio italiano è una cosa quasi solo rivolta ai ‘ricchi’. Non è corretto proporre tariffe così alte ai passeggeri. È chiaro che il nostro dovere è fare in modo che l’offerta sia sempre più competitiva e si possano abbattere i costi, ma è un tema su cui non possiamo incidere. Il nostro appello è rivolto alle istituzioni affinché introducano le misure più eque in tal senso. Noi il nostro pezzo di battaglia la stiamo facendo”, conclude l’ad Torrisi.