ADRANO. Tutto è affidato, adesso, alle indagini della Polizia. All’indomani dell’assassinio del 41enne biancavillese (ma residente ad Adrano) Alfredo Maglia, gli inquirenti provano a ricostruire quanto accaduto ieri attorno alle 19.30 ma, soprattutto, a comprendere i contorni ed il movente di un delitto atroce nei modi e nell’esecuzione. “E’ stato un omicidio efferato: c’è poco da aggiungere”, spiegano gli investigatori. Il quadro indiziario resta, tuttavia, ancora tutto da ricostruire. Una cosa, però, è stata accertata: i colpi d’arma da fuoco che hanno raggiunto la vittima mentre si trovava a bordo della sua minicar che stava per essere parcheggiata all’interno del garage della propria abitazione, proverrebbero almeno da due armi diverse, probabilmente di grosso calibro. Dunque, ad agire sarebbero state almeno un paio di persone: se non addirittura di più. Due dei proiettili esplosi hanno raggiunto Alfredo Maglia alla tempia sinistra ed al torace: una esecuzione vera e propria che non gli ha lasciato scampo.
Resta da capire, poi, se il 41enne sia stato seguito o atteso sul posto da quei sicari che di lì a poco l’avrebbero freddato. Così come c’è da verificare se quelle telecamere a circuito chiuso piazzate sull’abitazione della vittima abbiano registrato o meno ciò che è accaduto nella primissima serata di ieri. Un fatto, quest’ultimo legato alle telecamere, che potrebbe diventare decisivo, lo si capisce bene, persino nel prosieguo stesso delle indagini. Nel commissariato di Adrano si stanno svolgendo gli interrogatori ai parenti.
Alfredo Maglia era un volto noto alle Forze dell’Ordine: era stato, infatti, arrestato nell’ambito dell’operazione The Wall (era il 2008) che aveva sgominato una banda dedita al racket delle estorsioni ed allo spaccio della droga. Era uscito dal carcere nell’agosto del 2012. Ieri sera, l’agguato. Le indagini dei poliziotti proseguono serrate.