Agen sul piede di guerra| "Legge finanziaria da bocciare" - Live Sicilia

Agen sul piede di guerra| “Legge finanziaria da bocciare”

Spiega il presidente di Confcommercio Sicilia: "E’ un testo - dichiara Pietro Agen - assolutamente sbagliato. Sono tutte pagine messe assieme senza alcuna logica di sviluppo". IL VIDEO

CATANIA – “Sono 441 pagine di nulla”. Confcommercio Sicilia boccia la legge di stabilità compilata dal governo Crocetta. “Per quanto ci riguarda è un semaforo rosso fisso”, riferisce a LiveSicilia il presidente Pietro Agen, che ha convocato stamani la stampa per protestare contro i provvedimenti finanziari messi in cantiere dalla giunta regionale. “E’ un testo – spiega –  assolutamente sbagliato. Sono tutte pagine messe assieme senza alcuna logica di sviluppo. Non sono altro che spese ordinarie. Ci sono stati alcuni tagli, ne prendiamo atto. Ma alcuni sono assolutamente ingiusti. Quello sui trasporti non ci convince assolutamente. Ma lo ripeto – continua Agen – manca la prospettiva dello sviluppo. C’è, semmai, la salvaguardia per chi ha perso il lavoro. Ci sono poi degli interventi in favore di alcune categorie. Non c’è nulla però che possa servire a far nascere del lavoro vero. Se in Sicilia non nascono imprese la situazione sarà sempre più stagnante”.

Quella di Agen non è però una contestazione generalizzata su l’intera azione amministrativa della giunta targata Crocetta, anzi. “Alcune azioni del governo regionale – sottolinea – le abbiamo apprezzate. Ad esempio la lotta contro la falsa formazione professionale. Noi non siamo contrari mai a priori . Quando però i dipendenti degli enti in crisi vengono trasferiti al Ciapi, per essere lasciati poi a casa con uno stipendio finalizzato all’autoformazione, ci troviamo davanti ad un caso di vera e propria pazzia. L’intervento – sottolinea ancore l’esponente di Confcommercio – è positivo, ma gestito in modo assolutamente negativo. Se tagliare le spese parassitarie vuole invece  investire le medesime risorse in movimenti che creano produzione, bene. Ciò significherà soffrire nel breve periodo per lasciare lasciare ai nostri figli una grande Sicilia. Il rischio contrario – conclude – è lasciare un deserto di tipo greco”.

 

 


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