Agenda digitale, pioggia di fondi | Per la banda larga 300 milioni - Live Sicilia

Agenda digitale, pioggia di fondi | Per la banda larga 300 milioni

L'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei

L'assessore Baccei:"Dobbiamo cambiare mentalità nella pubblica amministrazione".

PALERMO – Più di trecento milioni di euro per connettere la Sicilia alla banda ultralarga e per aumentare la trasparenza della burocrazia con gli strumenti digitali. E’ la prospettiva che emerge dall’incontro organizzato a Villa Igiea dal Dipartimento della programmazione della Regione su Agenda digitale, piano europeo di finanziamenti che rientra nel Programma operativo di Fondi europei per lo sviluppo regionale. Per l’assessore regionale all’economia Alessandro Baccei si tratta di “una sfida: dobbiamo cambiare mentalità nella pubblica amministrazione”.

Sono più di quattro miliardi e cinquecento milioni di euro i fondi totali in arrivo in Sicilia per il Programma operativo Fesr 2014 – 2020. Approvato nel 2015 dalla Commissione europea come parte dei fondi strutturali destinati alle regioni meno sviluppate, il programma individua nove obiettivi tematici su cui concentrare gli investimenti dell’Unione europea.

L’obiettivo dedicato all’Agenda digitale, a cui il programma Fesr riserva circa 340 milioni, prevede una serie di piani per estendere la diffusione delle reti a banda larga in tutta l’isola, sviluppare prodotti e servizi informatici e il commercio elettronico e rafforzare applicazioni per l’apprendimento, la sanità e la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni. La priorità, si legge in un documento preparato dall’organizzazione, è “ridurre il divario digitale nei territori e digitalizzare i processi amministrativi, aumentando la domanda e l’utilizzo di tecnologia informatica tra i cittadini”.

“Sarà necessario un cambiamento di mentalità e di modi di lavorare tra insegnanti e medici, ma soprattutto nelle pubbliche amministrazioni”: Alessandro Baccei, Assessore regionale all’economia, sottolinea come i progetti contenuti nel programma operativo Fesr sono “una grande opportunità, ma ci richiedono di smettere di essere autoreferenziali. Al centro dell’Agenda digitale ci sono i cittadini e le imprese, non la pubblica amministrazione”. Proprio ai cittadini sono rivolte le iniziative dall’Agenda: “Con la connessione alla banda ultra larga di tutte le zone rimaste scoperte aumenteremo le persone e le imprese connesse in rete, con un grande vantaggio per chi, per esempio, vuole realizzare un e-commerce ma al momento non ha a disposizione l’infrastruttura. In questo modo si possono anche valorizzare le realtà e i prodotti siciliani”. Maggiore connessione anche per l’istituzione di una rete wi-fi pubblica in tutta la Sicilia, per la quale è stato firmato ieri un protocollo con il Ministero dello sviluppo economico.

Riguardo all’impatto di Agenda digitale per le aziende, Baccei sottolinea il vantaggio di uno snellimento delle procedure burocratiche: “Con la digitalizzazione delle procedure amministrative si saprà in tempo reale a che punto è una pratica, e una maggiore trasparenza incoraggerà gli investimenti”. Cambiamenti in arrivo anche per il settore sanitario, con l’introduzione della cartella sanitaria digitale, e il settore degli open data, con una maggiore circolazione delle informazioni in possesso della pubblica amministrazione.

Al convegno interviene anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, secondo cui quella per colmare il divario digitale è “una battaglia siciliana”. Per Crocetta “il dibattito sulle scelte che riguardano la programmazione europea sta avvenendo in modo trasparente, anche riguardo ad altri temi come l’ambiente, e penso che sia una buona scelta da parte della Regione”. Il presidente della Regione ha sottolineato poi l’importanza per gli uffici pubblici di dotarsi di una infrastruttura digitale comune: “Quando ero parlamentare europeo ricevevo tutte le proposte di legge e gli atti sul computer, mi ero quasi dimenticato cosa fosse la carta. Qui, ancora oggi, le persone si sentono dire che devono portare documenti cartacei, e questa cosa deve cambiare”.

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