CATANIA – Ancora una volta un professionista della salute è stato vittima di un’aggressione durante il proprio turno di lavoro. È accaduto presso l’Ospedale Garibaldi di Catania, dove un infermiere lunedì 21 aprile è stato colpito brutalmente al volto con una bottiglia d’acqua mentre svolgeva la sua attività assistenziale. Un gesto inqualificabile, che colpisce non solo la persona offesa, ma l’intera categoria professionale”.
La presa di posizione è dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catania. Che ha immediatamente espresso piena solidarietà e vicinanza all’infermiere coinvolto, dichiarando la volontà di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che seguirà.
“Non possiamo tollerare ulteriormente atti di violenza nei confronti di chi, ogni giorno, si prende cura della salute dei cittadini – dichiara il Presidente dell’OPI Catania Carmelo Spica –. È un dovere morale e istituzionale intervenire a tutela dei nostri iscritti e della dignità della professione infermieristica. È nostra intenzione avviare al più presto un tavolo tecnico con il Prefetto di Catania, al fine di individuare e implementare nuove misure di sicurezza a tutela del personale sanitario”.
L’Ordine auspica che dalle parole si passi rapidamente ai fatti. “È tempo che la sicurezza degli operatori sanitari diventi una priorità reale e condivisa da tutte le istituzioni coinvolte. In un momento storico in cui la sanità vive grandi pressioni e carenze, è inaccettabile che chi cura debba temere per la propria incolumità.
Chiediamo risposte concrete – conclude l’OPI Catania – e continueremo a vigilare, insieme alle autorità competenti, affinché episodi come questo non vengano più tollerati né sottovalutati. Gli infermieri meritano rispetto, tutela e sicurezza”.